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Dal carcere all’isola deserta, nasce la Rosa Ricci di Mare Fuori che non abbiamo mai conosciuto

Il film di Lyda Patitucci presentato alla Festa del Cinema di Roma, è il prequel della serie Mare Fuori che racconta l’infanzia e la trasformazione della protagonista. Fonde crime, mélo e romanzo di formazione, esplorando temi di identità, crescita e relazioni complesse

È una Rosa Ricci diversa, ancora una ragazzina, quella che vediamo all’inizio di Io Sono Rosa Ricci, il film di Lyda Patitucci tratto dalla serie Mare fuori, che è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public e che uscirà nelle sale il 30 ottobre distribuito da 01 Distribution.

Maria Esposito ha i capelli lunghi, sciolti, e raccolti in parte dietro la nuca, con due ciuffi a cadere sulla fronte. Il suo volto è acqua e sapone, senza trucco, ed è vestita con dei jeans e un giubbetto bianco. Il film è un prequel di Mare Fuori e questa ragazzina deve ancora diventare la Rosa Ricci che conosciamo.

Rosa Ricci ha quindici anni e un’eredità ingombrante: è figlia di uno dei boss più temuti della città. È una ragazzina schiva, che vive in una gabbia dorata protetta da Don Salvatore e dal suo clan. Quando viene rapita da un narcotrafficante intenzionato a colpire suo padre, Rosa si ritrova prigioniera su un’isola remota. “Abbiamo scelto di concentrarci su due personaggi” ha esordito Lyda Patitucci nella conferenza stampa. “E sulla domanda: che cosa ha reso questa ragazza così dura? Che cosa ha vissuto prima? E questa è la nostra risposta”.

“Da anni volevamo fare un film da questo straordinario racconto che è Mare Fuori” ha spiegato Roberto Sessa di Picomedia (che produce insieme a Rai Cinema e Netflix). “Negli anni passati non ci siamo riusciti. Poi c’è stato un click, l’idea di fare il prequel del personaggio di Rosa, il desiderio di fare qualcosa che in Italia sia un unicum. Sono molto contento che Lyda Patitucci abbia dato vita a qualcosa che non ha nulla a che vedere con Mare Fuori”. A proposito dell’amata serie, “domani finiscono le riprese della sesta stagione”, come ha raccontato uno degli sceneggiatori, Maurizio Careddu. “È una serie molto potente ed entrano protagonisti nuovi”.

Io sono Rosa Ricci è cinema

Io sono Rosa Ricci non è Mare Fuori. Alla regia è stata scelta Lyda Patitucci, una delle migliori registe della sua generazione, reduce da quel gran film che era Come pecore in mezzo ai lupi, un noir disperato e tesissimo. Lyda Patitucci prende il mondo di Mare Fuori e, pur conservandone l’eredità, lo porta altrove. Io sono Rosa Ricci è soprattutto cinema, quello in cui l’azione è magistrale. La regista prova ad evocare il mondo di Miami Vice di Michael Mann, o quello di serie ei film sui narcotrafficanti. Con una buona dose di violenza che si stacca dalla serie tv. “Era imprescindibile inserire Rosa in un contesto di violenza manifesta, per capire come una ragazza che vive in un contesto così protetto, seppur condannata a un destino criminale, potesse arrivare a quel livello” racconta la regista. “Era impossibile non farle vivere un mondo violento, per capire come si presenti a un punto zero nella serie”.

La metamorfosi

Per gran parte del film vediamo una Rosa Ricci ancora in embrione, ancora crisalide prima di diventare la meravigliosa farfalla nera che conosciamo. La svolta avviene nell’ultima mezz’ora di un film compatto e veloce (90 minuti) e la metamorfosi arriva alla fine, quando vediamo Rosa Ricci come l’abbiamo sempre conosciuta. A farla vivere è Maria Esposito, che ha un volto unico, che bucava il piccolo schermo e ora buca anche il grande schermo. Maria colpisce subito per il taglio degli occhi, sottili, piccoli, infuocati e taglienti. La bocca piccola, rossa e carnosa, il broncio innato ed irresistibile, Maria Esposito sembra dipinta da un abile disegnatore di manga giapponesi. “Rosa Ricci mi ha cambiato la vita, come persona e come attrice” ha commentato. “Mi ha dato modo di entrare in un mondo che ho sempre sognato. È un personaggio a cui sarò sempre riconoscente. Abbiamo fatto un grande lavoro insieme a Lyda, perché Rosa Ricci era un personaggio già noto e cresciuto in 5 anni. Siamo tornati indietro nel tempo, ed è molto difficile lavorare su un personaggio strutturato.  Questa storia ti fa capire perché arriva nella prima stagione di Mare Fuori già così arrabbiata con il mondo, ti fa capire chi è realmente Rosa”.

Rosa Ricci e Maria Esposito, cinque anni insieme

Ma qual è il rapporto tra Maria Esposito e Rosa Ricci? “Sono cinque anni che viviamo insieme, vado un po’ a periodi” racconta l’attrice. “Ci sono alcuni in cui me la gestisco bene e la vivo meglio. Ce ne sono altri in cui sono più stressata. Quello che sento sempre, da cinque anni a questa parte, è un senso di responsabilità. Sento di essere un esempio per la mia generazione e mi fa paura: sento che posso sbagliare e ho ancora molto da imparare. Mi sembra di aver bruciato le tappe alla mia età”.

Romanzo di formazione criminale

Io sono Rosa Ricci fonde il crime con il mélo, il romanzo di formazione criminale con la storia d’amore impossibile. Accanto a lei c’è Andrea Arcangeli nel ruolo di Victor, carceriere con cui si instaura una sorta di Sindrome di Stoccolma.   “Sono due ragazzi a cui è stata tolta l’adolescenza” riflette l’attore. “Victor non ha altro che la violenza, fino a che non gli capita questa ragazza, piena di vita, disposta a suicidarsi per salvarsi. E gli accende questa fiammella dentro. Questo ha reso la loro storia molto meno banale del solito, dentro il loro rapporto ci sono discorsi di vita e morte”.

Un luogo lontano per ritornare a casa

La produzione è efficace a immergere la storia in un non luogo, un faro abbandonato su un’isola in mezzo al nulla, che potrebbe essere qualsiasi posto e nessun posto: Sicilia, Colombia, Messico, Sud degli States. A tratti è quasi uno sfondo da western postmoderno. “L’idea era proprio quella di creare un non luogo” ha commentato la regista. “È un’idea opposta a quella della serie, in cui troviamo dentro un carcere, una fotografia di una situazione che conosciamo, e all’interno dinamiche legate all’età. Qui li porto dentro un mondo completamente di finzione, chiamo in ballo la criminalità sudamericana. C’era la volontà di non legarsi, di non rendere riconoscibile un’isola, di portarla in un mondo altro. È un’isola che profuma di Mediterraneo e anche di Sudamerica. Un luogo così lontano ci serviva a far sì che Rosa volesse tornare a casa”.

Come è cambiato Don Salvatore

Anche Don Salvatore, il padre di Rosa, interpretato da Raiz, è cambiato. “Con Lyda Patitucci ci abbiamo lavorato per espandere l’umanità. Il film è l’iperbole di Mare Fuori. Da un lato è super fiction, mentre Mare fuori vuole trasmettere un messaggio. Dall’altro il mio personaggio è molto più umano. Nella serie è granitico e ha sempre la stessa faccia, minaccia cose terribili, ma ne fa poche. Qui lo si vede fare queste cose terribili. E poi c’è l’umanità: il personaggio è disperato quando perde la figlia, quando gli chiedono di raddoppiare il riscatto impazzisce. Lo vediamo debole anche nel volto”.

di Maurizio Ermisino

da sx: Raiz, Maria Esposito, Lyda Patitucci, Andrea Arcangeli