Mercato

L’industria audiovisiva ha bisogno di formazione. E viceversa

Perché altrimenti rimane solo teoria. Non solo registi, sceneggiatori, montatori, ma anche laureati in giurisprudenza, finanza, economia. L’Istituto Europeo di Design, dal 25 ottobre, inaugura il nuovo Corso di laurea triennale in Cinema e di laurea magistrale

L’industria cinematografica e audiovisiva italiana è asset strategico. Oltre 9mila imprese con un’occupazione diretta di oltre 65mila persone. ll trend è in crescita con tassi superiori alle previsioni macro economiche. Su scala mondiale si prevede che entro il 2029 i ricavi, oggi superiori a 80 miliardi di euro, cresceranno del 5% all’anno, in Europa più del 3% e in Italia del 4%. Un settore con elevata occupazione giovanile e femminile e con competenze digitali e linguistiche avanzate, che produce effetti economici e occupazionali qualificati con un moltiplicatore industriale stimato in 3,5. “Il nostro Paese – commenta Francesco Gori, Amministratore Delegato del Gruppo IED – per incapacità di visione industriale è stato storicamente superato dalla Francia, seppur in Europa resti un mercato di riferimento. Il rilancio della nostra industry è strategico per il Paese e passa attraverso la formazione, permettendo agli studenti un confronto con l’intera filiera cinematografica, per rispondere in maniera adeguata alle richieste professionali e artistiche del settore”

IED Cinema: progetto, persone e relazioni

I nuovi corsi di laurea hanno l’obiettivo di insegnare l’Arte del Cinema come arte collettiva, attraverso il confronto tra i suoi diversi ruoli e mestieri, orientare verso un’educazione allo sguardo originale e personale; facilitare la comprensione di forme e linguaggi contemporanei, nazionali e internazionali. Tre i pilastri: il progetto, ogni opera cinematografica è il risultato di un flusso creativo costante, possibile solo con il confronto tra i mestieri e le fasi di tutta la filiera. Le persone: vi insegnano i professionisti del settore, persone che ogni giorno lavorano nel cinema e nell’audiovisivo, nella finzione e nel documentario, negli ambiti della regia, della scrittura, della fotografia, del montaggio, della produzione, del suono, dirette da Cristina Marchetti, già Direttrice di OffiCine, con il coordinamento di Paolo Borraccetti (regista, sceneggiatore e produttore) e Bruno Oliviero (regista e sceneggiatore, vincitore di David di Donatello, Nastro d’Argento e Premio Flaiano). Le relazioni: potendo contare su una rete di di Direttori Artistici, case di produzione, service e imprese. Un network per garantire l’aderenza tra percorsi formativi e  l’evoluzione del mercato, offrendo l’opportunità agli studenti di immergersi nel loro contesto professionale futuro.

La collaborazione con Indiana Production

La collaborazione si concretizza, oltre che con la presenza del co-founder Indiana Fabrizio Donvito, all’interno del Comitato Scientifico della Scuola di Cinema, con il coinvolgimento della società di produzione nell’approfondimento dei campi disciplinari legati al settore della produzione cinematografica, nella possibile partecipazione degli studenti in stage e tirocini e nell’eventuale collaborazione futura con altre realtà importanti dell’industria cinematografica.

Il Comitato Scientifico

Il Comitato Scientifico è composto da professionisti come Piera Detassis, Editor at large Cinema & Entertainment di Hearst  Italia – Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello; Paolo Mereghetti, giornalista e critico cinematografico, autore dell’omonimo dizionario; Silvio Soldini, regista, David di Donatello con Pane e Tulipani, autore tra gli altri di Il Colore nascosto delle cose e 3/19Paolo Sorrentino, regista Premio Oscar per La Grande Bellezza, Premio della giuria a Cannes con Il Divo, David di Donatello con E’ stata la mano di DioValeria Golino, attrice e regista, Coppa Volpi con Per amor vostro, David di Donatello con La guerra di Mario, in concorso a Cannes con Miele;  Pierfrancesco Favino, attore, David di Donatello per Romanzo Criminale, Coppa Volpi con Padrenostro; il già citato Fabrizio Donvito, co-fondatore di Indiana Production, Il Gattopardo, L’ultima notte di Amore… e Adriano Giannini, attore e doppiatore, tra i suoi ultimi successi Tre Piani di Nanni Moretti e Adagio di Stefano Sollima.

Perché una scuola di cinema oggi?

Piera Detassis: “Credo sia utile una formazione che insegni ai futuri cineasti ad osservare con attenzione la realtà ed essere coraggiosi nel raccontarla. Una scuola che stimoli la preparazione di un bagaglio culturale ampio e trasversale per una nuova generazione di autori che sappia dar vita a nuovi immaginari”.

Fabrizio Donvito: “Perché serve una formazione d’eccellenza e una offerta formativa unica che punta sull’esperienza pratica e guarda all’Internazionale”.

Adriano Giannini: “Perché la formazione tradizionale rischia di avere delle lacune con l’esperienza viva del ‘fare un film’. Perché è importante creare un vocabolario condiviso tra futuri attori e futuri registi, affinché imparino a dialogare costruttivamente per l’obiettivo comune: la buona riuscita di un film”.

Paolo Mereghetti: “Perché esiste una ‘fame di cultura cinematografica’”.

Silvio Soldini: “Perché serve un luogo deputato alla formazione artistica che parte dalla conoscenza approfondita del cinema attraverso l’analisi dei film necessaria per capire inquadratura, movimento della macchina, luci, recitazione. La pratica e il lavoro di squadra sono necessari da subito e facilitati dallo scambio di ruoli”.

Paolo Sorrentino: “Perché bisogna studiare i film, imparare a guardarli, a leggerli prima di farne di nuovi. Perché il dialogo regista/attore è fondamentale. Serve una Scuola Pratica che metta subito lo studente ‘sul SET'”.