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Incontro annuale IAP, l’Autodisciplina nel segno del digitale

Oggi, presso la Triennale di Milano, si è svolto l’incontro annuale dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, dedicato alla presentazione dei dati dell’attività del 2017 e all’approfondimento dei temi della regolamentazione della pubblicità, nella consueta conversazione con le istituzioni, con una tavola rotonda, anche quest’anno dedicata al digitale.

“La rete vede una molteplicità di nuovi operatori, ma anche i nuovi media hanno bisogno di regole per essere efficaci e per esserlo nel tempo. Non c’è sviluppo, neanche di mercato, con l’anarchia della comunicazione digitale. È interesse di tutti gli operatori della Rete, over the top compresi, farsi promotori della cultura e degli strumenti autodisciplinari. Dunque accanto ai vincoli giuridici, compito di IAP è anche quello di diffondere la cultura della correttezza e del rispetto della disclosure”, ha commentato il Segretario Generale IAP Vincenzo Guggino.

All’Incontro ha partecipato anche Guy Parker, Chief Executive dell’ASA (Advertising Standards Authority), l’autodisciplina del Regno Unito, che ha illustrato come la svolta digitale abbia cambiato il sistema di autodisciplina della pubblicità. Nel Regno Unito l’ASA si muove nell’ambito di un coordinamento con le autorità statali: l’Ofcom, l’Autorità delle Comunicazioni inglese, ha infatti delegato in prima istanza il controllo su tutta la pubblicità radio-televisiva all’Asa. I casi affrontati nel 2017 rappresentano circa il 50% di tutte le segnalazioni svolte dai cittadini europei verso gli organi di autodisciplina di tutti i paesi.

L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria ha chiuso l’esercizio 2017 superando quota 24.204 interventi conclusi dalla sua costituzione nel 1966. I dati confermano che il 92% dei casi ha riguardato temi e questioni che attengono alla tutela del consumatore. Più di 170 campagne hanno richiesto un parere preventivo, lo strumento cui le aziende ricorrono al fine di diffondere messaggi pubblicitari responsabili e conformi alle norme del Codice di Autodisciplina. Inoltre, il dato che misura l’efficienza del sistema conferma l’andamento dello scorso anno con tempi di risoluzione delle controversie tra gli 8 e i 12 giorni liberi lavorativi nella totalità dei casi.