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“Oliviero Toscani, ci ha lasciato una persona che sapeva guardare avanti. Da oggi siamo più poveri”, il ricordo di Riccardo Robiglio

Oliviero Toscani

“E’ stato l’uomo di comunicazione più importante degli ultimi 50 anni. Ha visto prima di tutti che le aziende, i brand, dovevano scendere dal piedistallo e occuparsi della società civile. Non gli inglesi e non gli americani. Fu un italiano, prima di tutti gli altri, a vedere quello che sarebbe stato e che stiamo facendo proprio in questi giorni: portare i brand a prendere posizione rispetto a temi sociali difficili. 

Il suo modo di concepire la comunicazione ebbe un impatto enorme ovunque, e soprattutto su noi giovani creativi che vivevamo le prime esperienze con i brand globali. 

Molti anni dopo, nel 2009, passai tre giorni con lui e il suo team nella tenuta di San Rossore, dove le autorità gli avevano concesso di piazzare i suoi uffici, propio davanti alle scuderie. Tre container iperconnessi. Anche in quello, nell’immaginare un ufficio, fu un anticipatore. 

Cercammo di mettere insieme il suo progetto Human Race, progetto geniale, con la Fiat 500, che avevamo lanciato due anni prima con una netta impronta social. Presentammo il piano in Fiat ma non ci fu il coraggio che ci voleva purtroppo. L’ho rivisto pochi anni fa a Ravello dove teneva una delle sue lezioni: era già anziano ma aveva più idee, parole ed energia di un giovane.

Insomma, ci ha lasciato non solo il più grande pubblicitario italiano, forse del mondo, e uno dei fotografi più influenti,  ma anche un grande intellettuale. Cioè una di quelle persone che sa guardare avanti, sa capire i nodi della società, sa raccontarli e sa assumersi la responsabilità di quello che dice e fa. 

Da oggi siamo più poveri perché si è spenta una voce intelligente e fuori dal coro, merce sempre più rara in questi anni di appiattimento globale e silenzioso”. 

Riccardo Robiglio, RED Robiglio&Dematteis