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Lorenzo Marini tra gli artisti scelti per la mostra ‘Da Burri a Cattelan 1970-2025’

La rassegna a cura di Renata Cristina Mazzantini e Gabriele Simongini è di scena a Catania, presso la Fondazione Puglisi Cosentino, Palazzo Valle, dale 26 ottobre 2025 al 29 marzo 2026
Lorenzo Marini per mostra catania

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea vanta la collezione più importante al mondo di opere italiane degli ultimi due secoli, con circa 20.000 lavori, tra dipinti, disegni, sculture e installazioni, oggetti di design, filmati e fotografie.

Con 53 opere – non era mai accaduto prima d’ora che un nucleo tematico così importante e consistente delle collezioni di questo museo fosse concesso in prestito – la GNAMC si presenta in Sicilia, scegliendo la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania.

Le opere del museo romano, esposte nell’architettura di Palazzo Valle, capolavoro del barocco siciliano, vivono un’atmosfera diversa instaurando tra loro e con le opere della collezione permanente della Fondazione Puglisi Cosentino, nuovi dialoghi.

La selezione di opere

La selezione di opere della GNAMC, a cura di Renata Cristina Mazzantini e Gabriele Simongini, offre un’estrema sintesi, senza pretese di esaustività, delle principali linee dell’arte italiana dagli anni settanta ad oggi, a cui si aggiungono alcuni lavori di artisti internazionali legati in vari modi al nostro Paese: Alexander Calder, Hsiao Chin, Ahmet Güneştekin, Anish Kapoor, Mark Kostabi, Sol LeWitt, Ugo Rondinone, Kiki Smith.

Tra le opere della Fondazione Puglisi Cosentino, quelle dalle grandi dimensioni di Carla Accardi, Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis (due) nella corte d’entrata, e poi con Alighiero Boetti, Piero Dorazio, Roberto Fabelo, Jan Jedlička, Lorenzo Marini (sua la nuova brand identity dell GNAMC realizzata lo scorso anno) e Piero Pizzi Cannella nelle sale del piano nobile.

Il percorso espositivo

Il percorso documenta 55 anni (1970-2025) di arte italiana, partendo da Alberto Burri, Pietro Consagra, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso e Fausto Melotti.

Via via, passando per Gino De Dominicis, Mario Schifano, Ettore Spalletti, Emilio Isgrò, Giulio Paolini e Mimmo Paladino, si chiude col lavoro di Maurizio Cattelan. Confrontandosi implicitamente anche con i cambiamenti della società, la mostra ripercorre l’Arte Povera, gli esiti rinnovati dell’Astrattismo, del Concettuale e della Pittura Oggettuale, la Pittura Colta e quella Analitica, la Transavanguardia, la Scuola di San Lorenzo, gli sviluppi creativi della fotografia, solo per dirne alcune.

Principale obiettivo, avvicinare le scuole di ogni ordine e grado all’arte degli ultimi cinquant’anni, offrendo anche l’occasione di ripercorrere e riflettere sui mutamenti della società italiana nel corso del tempo.

“La mostra restituisce alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea la sua voce più autentica: quella di un’istituzione che produce cultura e, come un laboratorio di idee, genera pensiero e promuove la creatività, riaffermando un ruolo storicamente riconosciuto ma in alcuni periodi affievolito. Il ruolo di un museo che non solo conserva una straordinaria raccolta, ma che la sviluppa, la racconta e la condivide con tante comunità, rendendola più conosciuta e accessibile, riportandola al centro della scena artistica nazionale”, commenta nella nota la direttrice Renata Cristina Mazzantini.

“Anche in questi ultimi cinque decenni pur modificandosi costantemente, l’arte italiana ha portato avanti i valori della forma, dimostrando che l’innovazione è parte integrante di una tradizione in divenire. Con iniziative come questa, la GNAMC diventa ancor più identitaria e nazionale, in senso alto, e sarà sentita sempre di più come un patrimonio di tutti, che si avvicina, dialoga, si espone, si fa conoscere empaticamente, si mette in gioco, si confronta apertamente”, aggiunge Gabriele Simongini.

“Questa mostra segna l’avvio di una collaborazione triennale fra la Fondazione e il grande museo romano che porterà a Catania nei prossimi due anni altre rassegne di indiscutibile qualità. L’attuale evento espositivo risponde perfettamente alla mission della nostra Fondazione: operare a favore dell’arte antica, moderna e contemporanea, con fini di studio, educazione e diletto, promuovendo le relazioni tra artisti e pubblico, anche di non addetti ai lavori, e contribuendo alla trasformazione virtuosa del nostro territorio”, conclude Alfio Puglisi Cosentino.

Il catalogo pubblicato da Il Cigno Arte contiene i testi di Renata Cristina Mazzantini e Alfio Puglisi Cosentino, un saggio di Gabriele Simongini, le biografie degli artisti e le riproduzioni delle opere esposte.

Fondazione Puglisi Cosentino
Via Vittorio Emanuele II, 120 – 95131 Catania
Tel. +39 095 715 21 18 M. +39 346 3851506

Orari
Martedì – Domenica
10:00 – 20:00