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Gli editori europei rivendicano il diritto al ‘Consent or Pay’

ENPA ed EMMA incoraggiano le istituzioni e le autorità per la protezione dei dati a riconoscere il valore e la legittimità dei modelli 'Consent or Pay' binari e a evitare azioni che potrebbero minacciare la sostenibilità economica della produzione di una informazione qualificata e indipendente
Ilias Konteas e Andrea Riffeser Monti
Ilias Konteas e Andrea Riffeser Monti

Le associazioni europee degli editori di giornali ENPA ed EMMA sostengono fermamente la legalità e l’uso dei modelli ‘Consent or Pay’ binari da parte degli editori di giornali come un metodo legittimo per monetizzare i contenuti editoriali e garantire un giornalismo sostenibile. Mentre il dibattito su questi modelli continua in tutta Europa, anche nel contesto di procedimenti giudiziari e consultazioni pubbliche nazionali, le due associazioni desiderano sottolineare il ruolo chiave di questi modelli nel sostenere un ecosistema mediatico pluralistico, professionale e accessibile.

Il sistema ‘Consent or Pay’

I modelli ‘Consent or Pay’ permettono ai lettori di accedere ai contenuti editoriali pagando un corrispettivo in denaro o acconsentendo all’uso dei loro dati per ricevere pubblicità personalizzata. Questo sistema favorisce l’indipendenza editoriale, offre agli editori l’opportunità di raggiungere nuovi lettori che potrebbero diventare abbonati, e garantisce che contenuti informativi di qualità restino accessibili anche per coloro che non possono o non vogliono pagare direttamente.

Qualsiasi iniziativa volta a proibire o limitare questi modelli, incluso l’obbligo di fornire una ‘terza alternativa’ senza pagamenti né trattamento dei dati, non solo sarebbe in contrasto con la sentenza C-252/21 della Corte di Giustizia, ma avrebbe anche gravi conseguenze economiche per le testate giornalistiche e i loro lettori. Sarebbe, inoltre, contraria agli obiettivi di promuovere l’informazione professionale e prevenire i c.d. ‘news deserts’ propri di una società democratica e pluralistica e ancora più importanti nell’attuale periodo di tensioni geopolitiche.

Ilias Konteas, Direttore Esecutivo di EMMA – ENPA, ha dichiarato in una nota: “I contenuti editoriali hanno elevati costi di produzione, per cui offrirli sotto il valore di mercato non è sostenibile per gli editori. Le testate giornalistiche sono imprese che necessitano di monetizzare i loro contenuti e servizi; quindi, chiedere agli utenti di pagare per ciò che consumano, attraverso un abbonamento o un consenso, è una vendita legittima come quelle offline”.

Andrea Riffeser Monti, Presidente FIEG, ha aggiunto: “È essenziale mantenere in vita questo modello, sostenuto da una sentenza favorevole della massima Corte europea e ampiamente usato dagli editori in tutta l’Unione Europea. Un suo divieto non solo avrebbe ricadute concorrenziali, creando disparità di trattamento a danno degli editori italiani, ma danneggerebbe la società nel suo complesso, poiché a molti lettori italiani potrebbe essere precluso l’accesso a un’informazione professionale e verificata”.