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ADCI Awards 2025, Mastromatteo: le Pr, uno dei territori più fertili per costruire rilevanza culturale

Nella certezza che si possa essere autori anche in pubblicità, non solo nell'arte, seppur ruolo perso per strada negli ultimi vent’anni. Giuseppe Mastromatteo, Presidente giuria PR, nonché President & Chief Creative Officer, Ogilvy Italy

In attesa del verdetto, nella serata di premiazione che si terrà il prossimo 6 novembre al Mi.Co di Milano, all’interno di Intersections, siamo andati a intervistare i presidenti di giuria delle diverse categorie, nominati da Luca Cortesini, Chief Creative Officer di DDB Group Italy, Presidente di questa 40° edizione degli ADCI Awards.

Giuseppe Mastromatteo, Vicepresidente ADCI, scelto come Presidente della giuria Pr. Perché secondo te Cortesini ti ha voluto in questa categoria e cosa il tuo sguardo vorrà portare sul podio di questi Awards?
Credo che Luca Cortesini mi abbia voluto come Presidente della categoria PR perché oggi è uno dei territori più fertili per costruire rilevanza culturale. È un ambito in cui strategia, intuito e creatività possono fondersi per generare conversazioni che restano, non solo che “rumoreggiano”. Inoltre con Luca c’è una stima reciproca che dura da anni: condividiamo una visione comune del mestiere e un profondo rispetto per il lavoro dell’altro.
Il mio sguardo cercherà lavori che abbiano un impatto reale, che non si limitino a essere smart, ma che sappiano lasciare un segno profondo, coerente e duraturo.

La tua carriera la conosciamo, ma è interessante capire da te quale è stato l’episodio, il progetto, il traguardo o la relazione a oggi più significativi, perché hai considerato siano stati il tuo momento di svolta e in che senso?
Ce ne sono molti, ma se devo sceglierne uno, direi l’incontro con il mondo dell’arte e la decisione di intrecciarlo con la pubblicità. È stato un momento di svolta perché mi ha permesso di trovare una voce autentica e di costruire progetti che uniscono rigore strategico e libertà espressiva.
Se devo mettere una bandierina dove tutto ebbe inizio, sicuramente il lavoro realizzato per il lancio della Triennale Bovisa nel 2006. È stato possibile grazie all’ADCI, che all’epoca chiese a tre direttori creativi di portare a Davide Rampello un’idea forte da mettere sul tavolo. Quell’affissione in giro per Milano, con quell’immagine, divenne un’opera d’arte e diede avvio a una serie artistica. E da quel momento credo che si possa essere autori anche in pubblicità oltre che nell’arte, ruolo che abbiamo perso per strada negli ultimi vent’anni.

Nulla esiste se non lo si comunica. Ritieni che in ambito PR potremmo fare molto di più? Quanto conta l’integrazione a monte e a valle e quali settori potrebbero insegnare alla comunicazione perché in tema fanno scuola?
Le PR non dovrebbero arrivare “dopo”, ma nascere insieme all’idea, sono parte del progetto, della strategia di messa in scena del progetto. Quando questo accade, il risultato è infinitamente più potente.
Penso che moda e cultura abbiano molto da insegnarci: sanno creare narrazioni coerenti e durature, che non si esauriscono in una campagna ma costruiscono significati nel tempo, proprio grazie alla capacità delle PR di dare un paesaggio ampio al progetto di comunicazione.

Quanto la cultura è basilare per lasciare un solco. Da artista, come consideri il rapporto tra PR e cultura?
La cultura è ciò che ci sostiene. Avere radici profonde ci permette di interpretare la realtà in modo più preciso e di scrivere nuovi orizzonti di valore.
La cultura è tutto. Da artista vedo le PR come uno strumento capace di amplificare il pensiero, di portare il senso e il progetto fuori dalle nicchie e metterli in relazione con il mondo, misurandosi con la realtà e con l’audience.
Quando PR e cultura si incontrano davvero, nasce qualcosa che non è solo comunicazione, ma un’esperienza condivisa e a volte memorabile. Non c’è progetto di comunicazione oggi che non abbia a che fare con le PR e vale lo stesso concetto per l’arte contemporanea.

Chi e’ Giuseppe Mastromatteo

Dopo un inizio come assistente fonico, nel 1996 si diploma in art direction e inizia lavorare per le più importanti agenzie di pubblicità nazionali ed internazionali: Young & Rubicam, D’Adda Lorenzini Vigorelli, DDB, DLVBBDO e Armando Testa. Nel 2009 si trasferisce a New York come Global Creative Director di Havas per Jaguar e altri brand di lusso. Torna in Italia per diventare ECD di OGILVY ITALIA e nel 2013 viene nominato Chief Creative Officer. Nel 2022 assume anche la carica di Presidente. Nel suo portfolio ci sono premi nazionali e internazionali, tra cui Cannes Young Lions, Grand Prix ADCI, New York Festivals, Eurobest, Cannes Lions, Clio, D&AD e OneShow. Appassionato di fotografia, nel 2018 esce il suo primo volume d’arte “Humanscape”.