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Gitto/Y&R: Chat Yourself di Italia Longeva vince 6 Leoni, di cui un Oro nel Mobile, oltre a due Bronzi e un Argento, un Bronzo nel Pharma e il primo nella storia italiana nel Creative Data. I Leoni succedono, ma non per caso, sono frutto di grande lavoro, della squadra, includendo anche la cdp The Bigmama e il regista Federico Cambria. Orgoglioso di averli vinti in queste categorie. E resta pure qualche speranza nella Radio. Da Presidente Adci: Cannes ci ha dimenticato, Italia senza giurati. Non deve più succedere. Interessante però la presenza di più agenzie in più categorie

E’ felice di questi 6 Leoni (categorie Mobile e Creative Data e PharmaVicky Gitto e per prima cosa decide di esprimerlo in qualità di Chairman and Chief Creative Officer, Y&R/VML, Italy . Non tanto, o non solo, per applaudire al proprio e al lavoro di Simona Maggini nella riorganizzazione dell’agenzia, “il 50% delle persone è nuova, avendo inserito differenti e innovative professionalità”, ma soprattutto per onorare la squadra. “E’ stato un progetto complesso, con tre mesi di programmazione, verifiche, finalizzazioni, test. Abbiamo collaborato tutti. Competenze diverse gomito a gomito, tecnologia, innovazione, creatività, idee, la produzione, il cliente. E non abbiamo ancora finito. E’ un work in progress, allargheremo alla possibilità per i parenti dei malati di seguire la chat in remoto, prendendo parte alla loro vita. Questi Leoni sono significativi anche per le categorie in cui sono stati vinti. L’internazionale, infatti, aveva espressamente dato l’input di concentrarsi in Pharma, Tech e Data, e poi abbiamo inaugurato il primo Leone della storia italiana nel Creative Data. Senza dimenticare le shortlist nell’Health & Wellness”.

In quanto, invece, al suo ruolo di Presidente Adci, scontata la delusione di Gitto per la scarsità di giurati italiani a questa edizione “Cannes ci ha dimenticati. Con due soli giurati qui presenti è ovvio essere penalizzati. Come Adci ci ‘batteremo’ per cambiare la situazione. Però è positivo che la partecipazione riguardi quest’anno più agenzie e l’inserimento di lavori in categorie differenti è un buon segnale. Un giudizio sul Festival? A oggi, grande delusione per i lavori visti in Ooh e Print. Non solo dal punto di vista italiano, ma generale. Tutte le altre categorie alzano invece l’asticella”.

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