Alla piccola Cannes del cinema d’impresa oggi è stato il momento dei film dell’Area Narrativa, una delle categorie più stimolanti. Abbiamo visto molti film interessanti, al confine tra cortometraggio, sport, video da divulgazione da web, mini film istituzionali. E anche dei documentari che sono nell’Area Narrativa perché, in fondo, raccontano una storia. In particolare, ci siamo innamorati di due film. Sono A domani di Emanuele Vicorito e Includere per crescere di Federico Caponera e Giovanni Boscolo Marchi.
A domani
A domani di Emanuele Vicorito, prodotto da Giffoni Innovation Hub, Pathos Distribution, Mad Entertainment e Gabbianella Movie, arriva al Premio Film Impresa sull’onda di altri successi, come il premio a Cortinametraggio. È il caso di un film con una committenza che arriva dalle istituzioni. “Il comune di Napoli ci ha sfidato a fare un film sul carcere minorile di Nisida” ci ha spiegato Vicorito. “Ci sono tante forme di narrazione. I film possono durare tanti o pochi minuti, l’importante è aiutare le istituzioni a comunicare, anche in modi diversi da uno spot”. A domani è un film romantico e struggente che racconta l’incontro tra un giovane detenuto e una turista americana su una spiaggia di Napoli. Lui è in un’uscita protetta per pulire la spiaggia, lei, che è in vacanza, ovviamente non lo sa. Il bianco e nero, contrastato e luminoso, astrae il racconto da quella situazione precisa e dai nostri tempi e lo rende universale e senza tempo. Sa quasi di Neorealismo. Lontano dai colori di Mare fuori, pur trattando, in fondo, le stesse tematiche, A domani è un film bellissimo: impeccabile nella confezione e molto empatico per la bravura e la chimica tra i due giovani protagonisti. Con un finale che sembra amaro, ma ha un tocco di speranza.
Includere per crescere
Includere per crescere di Federico Caponera e Giovanni Boscolo Marchi è prodotto da Save The Cut per ELIS e BNL BNP Paribas. “È stata una grandissima sfida” ci ha spiegato il regista. “La richiesta era raccontare l’inclusione, ma era un progetto ancora sulla carta. È importantissimo includere: non è solo un atto di buonismo. Includere conviene”. Includere per crescere nasce da un’idea geniale: con pochissimi elementi – un’attrice bravissima e tre tavoli con sedie – si racconta una storia con un twist ending fenomenale. Con una grande capacità evocativa, l’attrice protagonista ci racconta 3 storie: 3 colloqui di lavoro, in cui ogni candidato ha dietro una storia molto particolare. Il recruiter dovrà fidarsi di loro. Lo farà o no? Il senso della storia è questo: non escluderli per il loro passato, non assumerli solo per solidarietà. Ma credere in loro perché possono creare valore. Lo svelamento finale rende chiaro tutto.
ENEL l’Italia nel mondo
ENEL l’Italia nel mondo di Igor Borghi, prodotto da THINK CATTLEYA e Lotus Production per ENEL, è tante cose. Uno spot da un minuto, un mini film istituzionale, un corto d’autore, un documentario e un film narrativo, perché racconta una storia prestigiosa. La campagna è stata lanciata a giugno 2024 ma la storia inizia nel 1962 e racconta i traguardi che hanno portato allo sviluppo socioeconomico del Paese e che hanno fatto di ENEL un caso di orgoglio italiano. Per costruire la storia è stato usato materiale d’archivio e girato odierno, che valorizza l’impegno dei tecnici dell’ENE. E il film sembra aver fatto da apripista a un nuovo modo di comunicare: tutti i grandi player si sono focalizzati su temi emozionali. Il film diventa un racconto emozionale anche alla grande enfasi che dà al film La storia siamo noi di Francesco De Gregori, una delle migliori scelte di sincronizzazione pubblicitaria di questi tempi.
Il restauro del Carrelli
Il Carrelli è uno storico, vecchio tram di Milano. E Il restauro del Carrelli di Andrea Stagnitto, prodotto da Social Content Factory per ATM, racconta la sua storia, la sua rinascita per un’altra, importante missione. “È un progetto di valorizzazione del nostro patrimonio” ha spiega Carmen Adinolfi, Relazioni Pubbliche ATM. “Parliamo della donazione di un nostro tram al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano. Il Carrelli è tram storico che ha 100 anni e continua ad essere attuale e a girare per Milano. Abbiamo voluto valorizzare la storia della città, la mobilità e sostenibilità”. Il tram è un’icona di Milano, riconosciuta in tutto il mondo: il suo colore era il verde, oggi è un riconoscibile giallo Milano. “Il restauro è durato 10 mesi e anche lo shooting” ha spiegato Andrea Stagnitto, direttore creativo e fondatore di Social Content Factory. “L’altra sfida era far parlare chi ha seguito il restauro. È un reportage, un mini documentario che ha una grande storia”. Veloce e ritmato come un video in stile Geopop, è un perfetto contenuto divulgativo. per essere veicolato in rete e sui social media.
Gli eroi vestiti di bianco
Gli eroi vestiti di bianco di Alessandro Parrello, prodotto da West 46th Films per Capitaneria di Porto Guardia Costiera, è un vero e proprio film d’azione in grande stile (e ad alto budget) con un’attenzione alla famiglia e un tocco di realismo magico. “Assieme alla Guardia Costiera abbiamo pensato di raccontare i 160 anni del corpo fondato nel 1865 dal Re Vittorio Emanuele II” ci ha spiegato Parrello. “La chiave per raccontare in poco tempo questa storia è stato puntare sulle persone in queste divise, che fanno grandissimi sacrifici per proteggere le coste italiane, ma che hanno anche delle famiglie”. “Il lavoro di Alessandro non solo ha reso merito alle nostre origini e alle noste attività, ma anche ai valori che ci rappresentano” ha spiegato Sabrina Di Cuio, dell’Ufficio Comunicazione Guardia Costiera.
Il morto
Il morto di Francesca Marra è una produzione Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (che patrocina il Premio Film Impresa) per Greentire. Il cortometraggio, che si inserisce in una tradizione di collaborazione decennale tra le due realtà, vuole sottolineare come Greentire sia in grado di recuperare in materia percentuali record, superiori al 95%, degli pneumatici fuori uso gestiti, un risultato di gran lunga superiore rispetto ai competitor di settore.Francesca Marra è partita dagli PFU che ha immaginato come un “corpo” alla fine del suo ciclo di vita. Per rappresentare questa visione, ha sviluppato i personaggi con approcci differenti: uno etico e uno pragmatico, che discutono del destino dei PFU come se si trattasse di un corpo da smaltire. Ogni parola, con un doppio significato, richiama fasi e aspetti del processo di smaltimento, portando il pubblico a riflettere su queste trasformazioni in modo intuitivo e immediato.
Il quinto elemento
Il quinto elemento di Michele Cardano e Francesco Bolognesi, è prodotto da Diaviva per Ceramiche Marca Corona. Il titolo richiama il famoso film di Luc Besson: racconta l’azienda ma anche il territorio, quello di Sassuolo. La nostra è un’azienda moderna, fatta dai classici quattro elementi: il quinto è l’elemento persona che ha trasformato una piccola impresa in una realtà forte. “È una marca illuminata che ci permette di raccontare più che promuovere” ha spiegato Marco Lasagni di Diaviva. “Il film mescola stili e tecniche diverse: grafica, videoarte e narrativa”. È un film che riprende il concetto di Come è fatto in una maniera nuova e molto affascinante esteticamente.
Perfetto, Italiano
Perfetto, Italiano di Tommaso Gonzalez e Gianluca Vigagni è una produzione Plus Communications per Due Torri Hotels. “Penso che il rapporto tra chi produce arte e committenza possa esser molto bello e che l’arte non sia per forza è ribellione” ha spiegato Gonzalez. “Qui racconto una collezione di hotel compassati e tradizionali, molto italiani”. Il film segue l’addetto di un hotel fino al suo riposo in una camera lussuosa. Elegante e colorato, potrebbe essere un film di Wes Anderson.
Io sono Liguria e L’arte di fare impresa
Io sono Liguria di Alex Ratto è una produzione: Alex Ratto per Confindustria Liguria e Regione Liguria. “Nasce da un’idea folle per noi liguri” ci ha raccontato Ratto. “Quella di entrare dentro queste aziende. Scritto nel 2020 durante il Covid, e girato durante il 2021 con tutte le limitazioni del caso, il film mette in scena la Liguria parla di se stessa come una signora. “Ho visitato 14 aziende, portando a casa il meglio” spiega il regista. “Volevo far vedere tanto lavoro, tante aziende, tante realtà nascoste. E non le solite cose: la focaccia, il pesto, il mare” così si va a La spezia con il cantiere navale Fincantieri, ad Imperia con aziende produttrici di acqua, di latte e di antiche caramelle, nel savonese con i trasporti, a Genova con il comparto hi-tech. L’arte di fare impresa di Giulia Achenza, una produzione The producer per Assolombarda, sembra un film di moda e lifestyle, ma lo stile è usato per raccontare non brand e prodotti ma valori. Alla fine scopriamo che ogni inquadratura è ispirata a un quadro, un’opera d’arte.
Di maurizio Ermisino