“L’identità della Festa non può che essere sfaccettata”, ha dichiarato Paola Malanga, direttrice artistica della Festa del Cinema di Roma durante la conferenza stampa alla fine della manifestazione. E ha anche aggiunto “La dicotomia tra Festa e Festival è risolta. La nostra è una città dalle tante anime con un pubblico illimitato. Roma non è minimal. Sarebbe meglio per noi, ma non sarebbe la cosa giusta per questa città e questo pubblico, sempre più sorprendente. Questo è il senso del progetto iniziale, e che continuerà ad andare avanti”. “Stiamo per chiudere un’edizione ricca, ma sicuramente si può migliorare” ha concluso. “Dico però che il perfezionismo è una malattia da cui bisogna guarire da giovani. Il nostro è un lavoro vivo, e ogni giorno ti pone tanti problemi da risolvere”.
Festa o Festival?
Ma la dicotomia tra Festa e Festival è davvero risolta? Se è così per la direttrice artistica ne prendiamo atto. Ma dipende dai punti di vista. Non è detto che sia davvero così. Anche nel comunicato stampa finale, la direzione ci tiene a dire che “La Festa del Cinema di Roma è ufficialmente riconosciuta come Festival Competitivo dalla FIAPF (Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films)”. E sembra quasi che, se un festival non è competitivo, sia una manifestazione di secondo piano rispetto alle altre. In realtà, Roma era nata proprio con un posizionamento diverso dagli altri festival, quello appunto di “Festa”, di kermesse popolare e nata per stare tra la gente e tra il pubblico. Un posizionamento adatto a una città come Roma, e soprattutto adatto a distinguersi dai principali festival italiani e internazionali e a trovare il proprio posto. La caratteristica di “vetrina”, di “passerella”, di festival non competitivo, sul modello del Festival di Toronto, secondo chi scrive era quella che più si addiceva a Roma. Il rischio di fare un festival competitivo a poca distanza da una manifestazione come Venezia (e a seguito anche di Cannes) fa sì che poi i film da competizione non rimangano poi tanti.
Ma i film non sono troppi?
Ma la Festa del Cinema di Roma è anche una questione di dimensioni. Dalla lettura dei numeri della Festa, che vi riporteremo dopo, emerge che i film presentati nelle varie sezioni sono ben 198. Centonovantotto opere in 12 giorni di manifestazione. Sono oggettivamente troppi. È vero che il pubblico è ampio, ma orientarsi in mezzo a questo mare magnum non è facile né per il pubblico né per gli addetti ai lavori. Siamo sicuri che alcuni dei film in questo modo vengano valorizzati, o che invece non vengano schiacciati dai titoli più importanti che fanno notizia e, per forza di cose, vengono coperti dai media? A proposito di media, un numero così grande di opere rende poi più difficile l’attività degli addetti ai lavori, con due o anche tre film proiettati contemporaneamente per la stampa, con la conseguenza di dover scegliere a priori quale film sia più meritevole da seguire. E con la conseguenza che, dopo aver puntato molto sul festival competitivo, la categoria Progressive Cinema, l’attenzione sia però puntata soprattutto sulla sezione Grand Public, quella non competitiva, quella che ha i nomi più popolari e di maggior richiamo.
Una Festa nella città
È interessante anche quello che ha detto Salvo Nastasi, presidente della Fondazione Cinema per Roma, pensando alla Festa del Cinema di Roma del 2026. “Magari avremmo qualche spazio in più in giro per la Capitale. Ne ho parlato con il sindaco. E poi dal 2027 ci sarà la Santa Cecilia”. La Sala Santa Cecilia è la più grande dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, e ci riporta alle prime edizioni della Festa del Cinema, quelle dell’era Veltroni. Ha una grande capienza e permetterebbe a un pubblico maggiore di assistere agli eventi più importanti. Ma è interessante soprattutto il discorso agli spazi previsti lungo tutta Roma. È proprio questa una delle idee più interessanti che potrebbe percorrere la Festa. Portare il cinema dove magari non arriva spesso. Ricordiamo ancora Leonardo Di Caprio portato al Teatro Tor Bella Monaca in una delle prime edizioni della Festa. E ricordiamo anche, ma questa è storia recente, il cinema di qualità portato nelle arene estive in molti quartieri diffusi lungo tutta la Capitale. Una delle strade da percorrere è sicuramente questa.
Concorso Progressive Cinema: i vincitori
Ed ecco allora i riconoscimenti ai film del Concorso Progressive Cinema. Miglior Film: Left-Handed Girl (La Mia Famiglia A Taipei) di Shih-Ching Tsou. Gran Premio della Giuria: Nino di Pauline Loquès. Miglior regia: Wang Tong per Chang ye jiang jin (Wild Nights, Tamed Beasts). Miglior sceneggiatura: Alireza Khatami per The Things You Kill. Miglior attrice – Premio “Monica Vitti”: Jasmine Trinca per Gli occhi degli altri, dove fornisce una prova coraggiosa ed eccezionale. Miglior attore – Premio “Vittorio Gassman”: Anson Boon per Good Boy. Premio speciale della Giuria: al cast del film 40 Secondi di Vincenzo Alfieri. Il Premio Miglior Opera Prima Poste Italiane è andato al film: Tienimi presente di Alberto Palmiero (sezione Freestyle). È stata inoltre assegnata una Menzione speciale agli attori Samuel Bottomley e Séamus McLean Ross per California Schemin’ di James McAvoy.- Il Premio al Miglior Documentario è andato al film Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky (Proiezioni Speciali). È stata inoltre assegnata una Menzione speciale al documentario Le Chant des forêts di Vincent Munier. Fra i titoli del Concorso Progressive Cinema, gli spettatori hanno assegnato il Premio del Pubblico Terna al film: Roberto Rossellini – Più di una vita di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti. Ricordiamo anche l’Industry Lifetime Achievement Award a Lord David Puttnam, il Premio alla Carriera a Richard Linklater e a Jafar Panahi, il Premio Master of Film a Edgar Reitz e il Premio Progressive alla Carriera a Nia DaCosta. La Regione Lazio ha assegnato il premio “Lazio Terra di Cinema” a Can Yaman.
I numeri della Festa
Ed ecco i numeri della Festa del Cinema di Roma. Totale presenze 116.503 (+6%). Biglietti emessi (pubblico e accreditati) 82.000. Accrediti 4.337. Ingressi eventi gratuiti 29.007. Biglietti sale in città 5.496. Proiezioni 436. Film 198. Paesi 38. Sale auditorium 3. Sale in città 13. Partner 92. Ecco i numeri relativi alla copertura dei media. Totale articoli stampa, web e internazionali 12.423. Articoli nazionali e locali 1.401. Articoli web 10.088. Articoli internazionali 717. TG e Radio 934. Anche i dati web e social sono interessanti- Totale visualizzazioni su piattaforme Festa 12.382.450. Sito ufficiale (visualizzazioni) 1.310.000. Facebook followers 184.000. Facebook visualizzazioni 2.140.000. Instagram followers 130.600. Instagram visualizzazioni 9.250.000. YouTube (views video) 442.450. Tik Tok (views video) 550.000. infine, è importante anche il tasso del riempimento delle sale che è dell’85%.
di Mauirizio Ermisino