Il tutto pure in spot, che ha esordito negli ultimi giorni sui canali Rai. Ma andiamo con ordine. Della Colorfuture Parade vi abbiamo già parlato, un progetto che diventa piattaforma di comunicazione e che segna un cambio di paradigma per Felicia. Il tutto parte da una presa di coscienza: un brand può e deve assumersi la responsabilità di orientare il cambiamento sociale e la transizione ambientale. Da qui la costruzione di un percorso valoriale basato su sostenibilità, benessere, inclusività e biodiversità, trasformando una semplice campagna in una chiamata collettiva rivolta tutti, imprese, cittadini, associazioni. Come al nostro microfono raccontano Marco Lentini, Direttore Marketing Andriani S.p.A. Società Benefit – Felicia; Luigi Focanti e Francesca Marchi, rispettivamente, Founder e Chief Creative Officer e Communication Executive Director 6.14 Creative Licensing, Lorenzo Cefis e Sofia Lahmar, rispettivamente Ceo e Producer BLACKBALL.
Dal flash mob al movimento: quando l’idea supera il piano
Nato come intuizione creativa, la Colorfuture Parade ha travalicato le dimensioni previste, coinvolgendo 2000 persone e 300 performer, capitanati da Jimmy Sax, da evento si è trasformata in piattaforma culturale, dando vita al movimento ‘Move for Moore’, di cui siamo invitati tutti a sottoscrivere il Manifesto.
Spot ed evento: un linguaggio coerente tra reale e narrativo
La produzione qui aveva la sfida di integrare dimensione live e storytelling televisivo. La scelta di far convivere sfilata, concerto e contenuti per lo spot in un’unica giornata ha imposto un approccio coordinato e ‘olistico’, capace di preservare coerenza estetica e di messaggio. Il risultato è un film pubblicitario che non replica l’evento, ma lo espande, diventando il primo tassello narrativo della ‘Color Food Revolution’, il posizionamento che guida la marca verso un concetto di benessere gioioso, inclusivo, non punitivo.
Dal senza glutine all’healthy food inclusivo
Felicia supera così i confini della categoria ‘senza glutine’ ed entra nella nuova sfera del benessere, grazie a un cibo sano e accessibile a tutti. Non a caso, nel messaggio centrale dello spot ‘la svolta buona’ il brand si propone come scelta di valore, non come risposta a una necessità, invitando i consumatori a vedere nel cibo un gesto attivo di costruzione del futuro, coerente con la missione aziendale di promuovere biodiversità e sostenibilità.
La comunicazione genera risonanza: media, advocacy e alleanze
Il progetto è stato costruito fin dall’inizio per essere talkable, capace di autogenerare conversazione e attenzione mediatica. Fondamentale la dimensione di advocacy, con un manifesto realizzato insieme a WWF Italia, Legambiente e Kyoto Club. Una piattaforma aperta all’adesione, che amplia il perimetro del brand e lo rende parte attiva di una più vasta rete di soggetti impegnati nella transizione.
Produzione olistica: creatività, tecnica e persone in un unico ecosistema
Il cuore della Colorfuture Parade è stato un lavoro capillare di integrazione tra competenze artistiche, tecniche e organizzative. Un progetto fatto da persone per le persone, in cui direzione artistica, regia live e coordinamento creativo hanno lavorato come un unico organismo. La complessità – logistica, meteo, narrativa – è diventata componente dell’energia stessa dell’evento, trasformando la produzione in esperienza condivisa.
Coraggio, concretezza e collaborazione: le ‘C’ della trasformazione
Alla base di tutto una visione, costruita su quattro direttrici: Coraggio, nel mettere in discussione lo status quo; Concretezza, nell’andare oltre le dichiarazioni d’intenti; Consapevolezza, del ruolo sociale di brand e cittadini, e Collettività, come condizione imprescindibile del cambiamento. Aggiungendo la quinta di Collaborazione. Come già sottolineato, infatti, solo la perfetta triangolazione tra azienda, agenzia e casa di produzione ha reso possibile la realizzazione di un progetto così, che non è evento isolato, inizio di un percorso. un Movimento, per definizione, non si esaurisce, ma cresce. Nei prossimi mesi verranno raccolti dati, percezioni e insight per comprenderne l’impatto e guidarne l’evoluzione. L’obiettivo è dare continuità a un racconto che non appartiene più solo al brand, ma alla comunità che ha scelto di unirvisi.