In attesa del verdetto, nella serata di premiazione che si terrà il prossimo 6 novembre al Mi.Co di Milano, all’interno di Intersections, siamo andati a intervistare i presidenti di giuria delle diverse categorie, nominati da Luca Cortesini, Chief Creative Officer di DDB Group Italy, Presidente di questa 40° edizione degli ADCI Awards, Federico Pepe.
Nel tuo lavoro di designer e artista, come distingui un progetto che ha una vera identità e una voce originale, rispetto a uno che segue semplicemente le tendenze del momento?
“Essere rilevanti nel momento e nel tempo che viviamo è sempre un bene. Qualunque tipo di messaggio non puó che passare dalla connessione che ci lega al mondo che ci circonda. Siamo costantemente sollecitati, quasi spinti a seguire le tendenze del momento. Non è la fine del mondo. L’ossessione per l’originalità puó spesso trasformarsi nel suo opposto. Penso che una voce originale e identitaria possa esistere solo se non dimostra sforzo”.
Qual è il progetto, la sfida o l’obiettivo che fino a oggi ti ha dato maggiore soddisfazione professionale, e cosa ti ha insegnato sul tuo approccio alla creatività e al design?
“Aprire Le Dictateur Studio. Mi ha insegnato che mentre faccio le pulizie possono venire ottime idee”.
Quando valuti un lavoro di design da premiare, quali elementi ritieni più importanti: la capacità di comunicare un’idea, la sperimentazione stilistica o l’impatto culturale, e come bilanci questi aspetti nella tua valutazione e cosa darai come direttive must alla tua giuria?
“Spero davvero che avremo la possibilità di giudicare lavori che si distinguono proprio per i punti che elenchi. Non darò direttive. Capiremo insieme come procedere, i giurati sono tutti molto bravi. Li aiuterò a trovare una sintesi”.