Entertainment

Vittima o carnefice? Netflix racconta la storia di Fabrizio Corona tra scandali e gossip

Genio della comunicazione o manipolatore senza scrupoli? Vittima o carnefice? Fabrizio Corona: Io sono notizia, la nuova docuserie in cinque episodi in arrivo su Netflix dal 9 gennaio, si propone di raccontare l’Italia degli ultimi trent’anni attraverso lo sguardo controverso del Re dei Paparazzi. Non si tratta di una semplice biografia, ma di un affresco che attraversa l’era berlusconiana, l’avvento dei social e le contraddizioni della giustizia italiana, mostrando un Paese in cui confondere realtà e spettacolo è diventato normale.

Figlio del giornalista Vittorio Corona, Fabrizio cresce con l’ossessione di misurarsi con il successo. Se il padre viene emarginato dal sistema, il figlio decide di conquistarlo dall’interno, trasformando il gossip in un’arma di potere e scegliendo il denaro come metro di giudizio per affetto e popolarità. Al fianco di Lele Mora, costruisce un impero basato sulla vendita delle vite altrui, dove la verità cede il passo al business.

L’inchiesta Vallettopoli segna un punto di svolta: l’accusa di estorsione trasforma Corona in un nemico pubblico, ma allo stesso tempo definisce il suo personaggio, rivelando un uomo capace di trasformare la propria vita in uno spettacolo tragico e comico, popolato da figure surreali e situazioni al limite tra realtà e finzione. Ne nasce una guerra mediatica e giudiziaria combattuta a colpi di prime pagine e dichiarazioni incendiarie, destinata a polarizzare l’opinione pubblica italiana.

La docuserie, produzione Bloom Media House, è diretta da Massimo Cappello, scritta da Marzia Maniscalco e Cappello, con art direction di Davide Molla e produzione di Alessandro Casati, Marco Chiappa e Nicola Quarta.