Interviste

Economia Sferica e Humanovability, crasi tra innovation, sustainability e human centricity

La sfera è una figura perfetta, democratica, elastica, dove tutto fa perno e si sviluppa dal suo centro. Al centro c’è l’Uomo, vettore di innovazione e sostenibilità, con la potenziale capacità di creare gratitudine

Con Oscar Di Montigny, Presidente Grateful Foundation, lo scorso martedì abbiamo parlato di Economia Sferica e ci siamo lasciati promettendo lumi sul metodo per calare il tutto a terra. Bene, quel metodo si chiama Humanovability. L’idea è che qualunque organizzazione oggi deve tendere alla sfericità, quindi a equilibrio, armonia, e potenza. La sfera è una figura intelligente, è un solido che, se subisce una pressione, non si rompe ma si sposta perché la distribuisce equamente su tutti i suoi punti che se ne assumono la responsabilità. La sfera è anche una figura democratica, dato che tutti i punti sono equidistanti dal centro e ha un rapporto molto particolare tra superficie, volume e raggio: infatti, da dovunque la si guardi, è sempre identica a se stessa.

Il metodo della Humanovability

Obiettiv: accelerare i percorsi tipici dell’innovazione, per consentire a un’azienda di progredire, contribuendo al contempo al progresso collettivo e tenendo conto anche dell’impatto che il progresso medesimo produrrà. Il tutto, mantenendo il sistema fortemente umano-centrico. Questo è il metodo della Humanovability.  La Grateful Foundation lo sta disegnando insieme a una delle più importanti tra le 50 aziende per capitalizzazione al mondo, così che poi sia esportabile e applicabile a ogni organizzazione.

La misurazione

I vantaggi continuano a restare quelli canonici del business. Quindi, il fatturato, il margine, la riduzione dei costi, l’efficientamento dei processi, l’attraction dei talenti, la retention dei clienti, la reputation aziendale, la brand awareness; il tutto però in un sistema che sta facendo convergere in maniera armoniosa innovazione, sostenibilità e umanesimo. In un mondo, poi, dove i prodotti si assomigliano tutti, il differenziale si sposterà su una dimensione un po’ più astratta, oltre i valori, verso la coerenza, la trasparenza, la capacità di saper generare gratitudine nei confronti di chi ci ha dato fiducia acquistandoci o votandoci, perché il metodo vale per qualsiasi forma aggregativa, azienda, istituzione o partito politico che sia. Tutti, intimamente, aspiriamo a lasciare un segno del nostro passaggio, che va bene oltre i prodotti che abbiamo venduto o i servizi che abbiamo erogato. Sarebbe auspicabile riuscire a fare la differenza nella vita degli altri, così da generare gratitudine. Di qui la nascita del Grateful Balance Assessment, un sistema di misurazione dell’efficacia del metodo della Humanovability, che misura gli indicatori di efficacia dell’innovazione, quelli di impatto della sostenibilità e quelli di attenzione alla dimensione umanistica dell’organizzazione. Indicatori che ci dicono quanto chi lavora in quell’organizzazione, così come tutti gli “umani” che a essa si riconducono (stakeholder), incarnino loro stessi i medesimi valori nell’operosità quotidiana. Un’azienda fortemente orientata all’innovazione, estremamente cosciente dell’impatto che produce, ed estremamente focalizzata sul riaffermare la dimensione umanistica di se stessa, non può che essere di successo.