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Dimissioni di Boscacci dalla vicepresidenza dell’Adci, un motivo per riflettere su senso e modi della nostra industry. Gitto/Young & Rubicam Group: non sono un romantico, ma concreto. Difendiamo la rilevanza, non ciò che fu. Sul tavolo della contrattazione differenziazione, per creare valore

Prendendo spunto dalle recenti dimissioni di Boscacci, cosa ritieni sia giusto fare nell’interesse di tutti, esiste un modo per tutelare bilanci, professioni, creatività, mercato e pure i clienti?

“Costruire relazioni professionalmente credibili con i clienti. Il decremento valoriale di quello che facciamo dipende dall’attitudine con cui il mercato si è piegato a qualsiasi richiesta, perdendo il ruolo consulenziale a favore di una delivery di servizi più o meno di qualità”.

Se fosse giunto il momento di cambiare, organizzazione e sistemi, come riuscirci senza trasformare l’inevitabile passaggio nella più bieca concretizzazione del machiavellico pensiero?

“Semplicemente offrendo il meglio senza scendere costantemente a compromessi. Saper ascoltare è un valore, eseguire biecamente è un errore. A qualsiasi livello e su qualsiasi tema”.

Ma anche, è giusto difendere posizioni e situazioni che furono e che oggi non possono più essere sostenute, pena l’inefficienza, dunque l’impossibilità di garantire economicità?

“In questo non sono un romantico, tendo ad essere concreto. Io non difendo posizioni che furono, difendo la rilevanza di quello che facciamo. Le idee sono il nostro prodotto e i servizi sono il modo per supportarle e veicolarle al meglio. Il mercato ha messo a dura prova la nostra industry, ma se non credi e non investi sul prodotto, il rischio è di non avere alcun punto di differenziazione dai competitor e nessun valore da mettere sul tavolo della contrattazione”.

E forse pure efficacia? Perché potrebbe essere che senza flessibilità, senza revisione dei modelli organizzativi, gestire la comunicazione nel modo più attuale e contemporaneo nell’interesse del cliente diventerebbe estremamente difficile, se non impossibile.

“I nostri modelli organizzativi sono stati completamente ridisegnati circa cinque anni fa per essere flessibili, efficienti e contemporanei. Questo ci ha permesso di offrire un numero maggiore di opportunità ai nostri clienti, concentrate in un’unica struttura; di ottimizzare i costi di back office; di costruire team più o meno grandi sulla base delle esigenze di business dei vari brand. Chi ci è arrivato oggi, provenendo dai modelli storici del passato, forse ha fatto passare troppo tempo; chi è nato recentemente ha sicuramente vita più facile, ma deve generare un know how interno per il quale spesso ci vogliono anni e investimenti consistenti”.

Vicky Gitto, evp e direttore creativo esecutivo Young & Rubicam Group, nonché parte dell’Emea Executive Committee.

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