Andrea Segre, Francesca Comencini, Valeria Golino, Paolo Sorrentino e Maura Delpero, di conseguenza, sono i cinque candidati per la migliore regia. Tre su cinque sono donne e questa è una gran bella notizia, che non dovrebbe essere tale, ma la normalità. Sorprende, al di là della qualità, la candidatura de L’arte della gioia, che abbiamo appena visto come serie su Sky, ma è a tutti gli effetti un film, presentato a Cannes e uscito nelle sale, che dimostra come i confini tra cinema e serialità sono ormai sempre più sfumati. “L’arte della gioia è considerato come un film uscito in sala” spiega Piera Detassis,Presidente e Direttrice Artistica Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. “Io non vivo la contrapposizione tra cinema e serie. L’importante è il linguaggio che si usa in entrambi i casi. È il cinema che evolve, e si coglie questo cambiamento. L’industria cambia e il David si adegua”. I David hanno già un primo vincitore: il David dello Spettatore è stato vinto da Diamanti di Ferzan Opzetek, il film che ha incassato di più.
Berlinguer e Parthenope guidano con 15 nomination
I film protagonisti di questa annata dei David Di Donatello, quindi, sono Berlinguer – La grande ambizione e Parthenope, con 15 candidature, L’arte della gioia e Vermiglio (14), GLORIA! (9), l’esordio di Margherita Vicario, Familia (8) e Il tempo che ci vuole (6). “Se dovessi dare un titolo a questa edizione, direi: l’arte di crescere” ha commentato Piera Detassis. “Le parole chiave sono bambino, bambini, ragazzo ragazza, le ritroviamo nei titoli. È un racconto della gioventù e dell’infanzia. L’arte di crescere è sopportare i conflitti della guerra mondiale, il bullismo, la misoginia, la violenza familiare”. “Ci sono molte donne candidate alla regia” continua. “E i film sono soprattutto storie di giovani donne, adolescenti o poco più. Aggiungerei libere, che dicono no e che vogliono che sia no. Sono romanzi di formazione. È uno sguardo molto contemporaneo e molto attuale. Ci sono i figli che uccidono i padri, le ferite della famiglia. Sono piccoli racconti morali. Uno di questi è Berlinguer”.
Gli attori: Tecla Insolia candidata come protagonista e non protagonista
Tra le candidature più attese, il premio per la miglior attrice protagonista vedrà la sfida tra Barbara Ronchi (Familia), Romana Maggiora Vergano (Il tempo che ci vuole), Tecla Insolia (L’arte della gioia), Celeste Dalla Porta (Parthenope) e Martina Scrinzi (Vermiglio), quello per il miglior attore protagonista sarà contesto da Elio Germano (Berlinguer – La grande ambizione), Francesco Gheghi (Familia), Fabrizio Gifuni (Il tempo che ci vuole), Silvio Orlando (Parthenope) e Tommaso Ragno (Vermiglio). Le candidate per la migliore attrice non protagonista sono Geppi Cucciari (Diamanti), Tecla Insolia (Familia), Valeria Bruni Tedeschi (L’arte della gioia), Jasmine Trinca (L’arte della gioia) e Luisa Ranieri (Parthenope). Il miglior attore non protagonista uscirà da questa cinquina: Roberto Citran (Berlinguer – La grande ambizione), Francesco Di Leva (Familia), Guido Caprino (L’arte della gioia), Pierfrancesco Favino (Napoli – New York) e Peppe Lanzetta (Parthenope).
Sono i 154 film italiani di lungometraggio di finzione iscritti al David di Donatello 2025
Tra questi sono 31 i film diretti da registe donne e 47 le opere prime, che, sulla piattaforma per vedere e votare i film, sono state messe in grande evidenza. Sono 152 i documentari e 557 i cortometraggi in concorso. Sono stati votati da 1780 persone. “È il cinema che vota, con grande forza” ha ricordato Piera Detassis. “Ha votato il 90% dei giurati”. Ci sarà, per la prima volta, un premio al miglior casting (se lo giocheranno Berlinguer, Familia, Gloria!, L’arte della gioia e Vermiglio), Per la settantesima edizione, inoltre, l’Accademia del Cinema Italiano in collaborazione con Cinecittà assegnerà il Premio Speciale Cinecittà David 70 a una delle più importanti personalità del cinema italiano e della storia dei David. Cinecittà è ormai la casa dei David, che ospita per il quarto anno consecutivo. “Non è soltanto un’infrastruttura” commenta Manuela Cacciamani, AD di Cinecittà. “Ma la storia di Cinecittà sta muovendo l’innovazione. Ma, soprattutto, è un altissimo valore quello delle maestranze che ci lavorano”. “Credo che sia l’inizio di una nuova era del nostro cinema, in cui si ricomincia in modo più strutturato a pensare alle storie, a mettere passione nella costruzione delle storie, per cui spesso ci vogliono anni” ha commentato Lucia Borgonzoni, che ha annunciato la partenza di Cinema Revolution, dal 13 giugno, che punta a offrire un prodotto di cinema lungo tutta l’estate.
Thom Yorke candidato per musiche e canzone
Anche se è impossibile qui citare tutte le nomination, vi segnaliamo alcune curiosità. Tra queste c’è la doppia candidatura a Thom Yorke dei Radiohead, come miglior compositore per Confidenza di Daniele Luchetti (se la vedrà con Iononsonouncane per Berlinguer, Margherita Vicario e Davide Pavanello per Gloria!, Colapesce per Iddu e Nicola Piovani per Il Treno dei bambini) e come autore della miglior canzone originale, Knife Edge, per lo stesso film (gli avversari qui sono Diamanti, di Giorgia, Atoms, di Greta Zuccoli, per Familia, Aria!, interpretata dalla stessa Margherita Vicario per Gloria! e La malvagità di Colapesce per Iddu). I candidati per il Miglior Film Internazionale sono Anora, fresco di Oscar, Conclave, Giurato numero 2, La zona d’interesse (premio Oscar come miglior film straniero lo scorso anno) e Perfect Days.
Per i verdetti, il sette maggio
L’appuntamento è per il prossimo 7 maggio. Ci saremo perché amiamo il cinema, perché amiamo le storie. Come ha commentato Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà, citando Kazuo Ishiguro, “il bisogno di storie è un bisogno primario dell’essere umano, come quello di respirare e di nutrirsi”.
di Maurizio Ermisino