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Dall’art direction all’arte pura. Lorenzo Marini rivela il suo lato artistico in una antologica dal 4 al 19 ottobre che espone le opere realizzate, senza mai essere esposte, in questi ultimi 15 anni

Lorenzo Marini rivela il suo lato artistico in una antologica dal 4 al 19 ottobre che espone le opere realizzate, senza mai essere esposte, in questi ultimi 15 anni. Molti lavori provengono sia dal suo atelier di Los Angeles sia dal suo studio di Milano.

“Mentre uso il colore, la provocazione e l’impatto nella comunicazione pubblicitaria, uso il bianco, il silenzio e l’eleganza della riservatezza nell’arte”, spiega lui stesso nella nota, mentre sta curando personalmente l’allestimento della mostra, la cui inaugurazione è prevista per sabato 4 ottobre dalle 17.

Schermata 2014-09-30 alle 11.37.52Come artista, Marini sviluppa la sua poetica sotto il maestro Emilio Vedova, dopo aver studiato Architettura all’Università di Venezia. Il concetto di spazio e la ricerca del visual ideale diventano paradigma della sua pittura. Una pittura che parte dalla volontà di ‘desemantizzare’ l’oggetto consumistico e il suo messaggio pubblicitario, riducendo un concetto a una griglia dove l’atto di mercificazione viene annullato dalla bellezza degli elementi.

Dopo un test fatto a Miami in aprile e una collettiva realizzata a Soho New York a luglio, la sua prima esibizione sarà patrocinata dalla provincia di Milano a Villa Vertua Masolo di Nova Milanese.

Marini entra nel campo dell’arte con il bagaglio delle conoscenze di marketing maturato in trent’anni di attività. La mostra viene annunciata sia con una campagna outdoor, che radio, che quotidiana. Contemporaneamente, è online il sito lorenzomariniarte.com dove è già esposto il catalogo delle sue opere. Infine, il libro Visuart (Logo Fausto Lupetti Editore) in distribuzione in selezionate librerie specializzate.

Secondo critico Giacinto Di Pietrantonio, “l’indagine pittorica di Marini non ci sottrae solo dalla cacofonia dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche nel farci riflettere sui fatti globali e spazi universali. I quadri di Marini, che non fanno mai vedere tutto, sono opere che ci dispongono alla ricerca di noi stessi.”

Per l’art manager Milo Goj: “I confini tra comunicazione e arte visiva sono diventati negli anni 2000 ancora più labili. Nella società complessa i ruoli sono sempre meno definiti. Questo concetto, tradotto nel mondo dell’arte, porta appunto a una caduta delle barriere tra le varie discipline. Nella contemporary art è sempre più difficile distinguere tra arte pura e altre forme di creatività. Lorenzo Marini ne rappresenta un paradigma”.

Data affluenza prevista per l’inaugurazione di sabato prossimo, è in calendario un secondo appuntamento con il critico Giacinto Di Pietrantonio e la sua presentazione delle opere mercoledì 15 ottobre alle ore 18.

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