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Dall’aeroporto all’ultimo miglio: Operazione Counter in Italia e in Uk. Amazon insieme ai dettaglianti per le consegne finali

Dopo l’allargamento dell’assortimento con i negozi fisici e l’acquisizione di Whole Fruit, i servizi di entertainment, a partire da Prime Video a Amazon Music, ad Audible, e la continua espansione delle same day delivery, è proprio l’intera catena logistica a essere al centro dei programmi di futuro sviluppo del gigante occidentale dell’eCommerce.

Abbandonato il marketplace dedicato alla Cina continentale, servita residualmente da altre sedi (la notizia è del 18 aprile) il focus di Amazon si concentra sull’efficientamento della logistica, a partire dagli Stati Uniti, di gran lunga il più importante mercato servito, con oltre 160 miliardi di dollari di fatturato nel 2018.

E negli Stati Uniti, in un sito a nord di Cincinnati, è apparso a sorpresa il 15 maggio Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon, al volante di un ruspa all’inaugurazione dei lavori per il nuovo hub logistico all’aeroporto della città: un investimento, da parte dell’azienda, di 1,5 miliardi di dollari per il nuovo spazio, che sarà pronto – si prevede – nel 2021.

Pochi giorni prima, il 13 maggio, era stata diffusa, da un tweet del vicepresidente Operations Dave Clark, l’entrata in servizio di robot automatizzati per l’impacchettamento delle merci, capaci di produrre confezioni on demand in misure equivalenti a oltre 20 lavoratori umani, 24 ore al giorno, 7 giorni la settimana. Robot prodotti, by the way, da un’azienda italiana di Città di Castello.

Tralasciando le ricadute sociologiche e sull’impiego, la spiegazione del perché di questi investimenti è stata data dallo stesso Bezos: “vogliamo ridurre il tempo di consegna garantito dal servizio Prime da due a un giorno, in tutti gli Usa”. Un impegno tutt’altro che facile, considerando le dimensioni geografiche dal Paese e la distribuzione sparsa della popolazione: il Montana, per fare un esempio, è molto più grande dell’Italia ma conta solo un milione di abitanti.

Ma in quei Paesi, soprattutto europei, in cui il tempo di consegna prime è già di un giorno? Qui l’attenzione si va spostando sulla delivery, cioè sull’ultimo miglio, visto in particolare il numero crescente di imprese che non consente più ai dipendenti di farsi consegnare gli acquisti in azienda, e il numero decrescente di condomini, specie nelle città maggiori, provvisti di un servizio di portierato/custodia.

Ecco quindi il fiorire dei locker, usati da Amazon e da altri eCommerce, presso Poste Italiane, supermercati, distributori di benzina, e via proseguendo, che consentono di ricevere le merci ordinate e di passare a ritirarle quando si ha la possibilità.

Ed ecco l’ultima novità di Amazon: coinvolgere nella propria catena del valore i negozi locali, che fino a ieri hanno rappresentato i concorrenti, l’altra faccia della vendita.

Questo è il compito di Counter, un progetto per ora attivo in Italia e in Uk. Nel nostro Paese sono già stati attivati accordi con i punti vendita Giunti, quelli Fermopoint (per lo più tabaccherie e cartolibrerie) e con i ben conosciuti punti SisalPay. La rete è destinata a incrementarsi nel corso di quest’anno, perché “stiamo già cercando di coinvolgere nuovi partner”, ha dichiarato Patrick Supanc, Direttore del servizio Lockers e Punti di ritiro di Amazon. “Stiamo già cercando di coinvolgere nuovi partner e vogliamo estendere questa opportunità anche i piccoli negozi di quartiere affinché le attività commerciali di tutte le dimensioni possano beneficiare dell’espansione della rete di Counter”.

Un auspicio che per realizzarsi abbisogna di una fatto sostanziale: che si confermi vero quanto dichiarato da Amazon: “l’introduzione di Counter non modificherà il modo di lavorare dei negozi, ma consentirà a tali esercizi commerciali di consolidare le relazioni con i propri clienti e instaurarne di nuove con i clienti Amazon che sceglieranno questa opzione per il ritiro dei prodotti acquistati online”. Una scommessa, quest’ultima che è alla base del meccanismo win-win di tutta l’operazione. Infatti, al di là del modesto riconoscimento economico per il servizio di consegne, l’intera operazione starà in piedi se il consumatore guarderà al dettagliante come a negozio dove fare acquisti, e non come a un punto di ritiro in cui lo attende solo il pacco già acquistato online.

Una scommessa di cui il tempo mostrerà la validità, ma che al momento è un grande punto interrogativo. Amazon è grande, d’accordo, ma non sono mancati gli inciampi nella sua storia. E se non funzionasse Counter, non sarebbe poi un gran danno.