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Dal progetto promosso da Unicoop Firenze nasce una mostra itinerante sul tema delle plastiche in mare e dell’inquinamento marino

Il progetto Arcipelago Pulito si fa mostra con un percorso itinerante fra punti vendita che girerà tappa dopo tappa nei vari supermercati Coop.fi per divulgare i primi risultati della sperimentazione di raccolta delle plastiche in mare, nata grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra la Regione Toscana, il Ministero dell’ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, la Guardia Costiera della Toscana, l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, la società Labromare concessionaria per la gestione dei rifiuti nel porto di Livorno, l’azienda di raccolta e riciclo dei rifiuti Revet e la cooperativa di logistica integrata Cft.

La mostra coinvolgerà 19 punti vendita, con diverse declinazioni, e comprende pannelli informativi e video per raccontare a consumatori e cittadini l’esperienza di Arcipelago Pulito come prima filiera della Toscana per un mare senza rifiuti plastici e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’inquinamento marino e, più in generale, della tutela dell’ambiente.

In tutti i punti vendita gli ingressi saranno allestiti per dare a soci e clienti l’effetto di salire in barca quando entrano nel punto vendita. In alcuni punti vendita verrà allestita un’area con la sagoma di una barca e saranno organizzate attività per i più piccoli che potranno cimentarsi in giochi, quiz e cruciverba sul tema del mare. Prevista anche la presenza di addetti che racconteranno a soci e clienti il progetto Arcipelago Pulito.

Unicoop Firenze è uno dei principali protagonisti del progetto: ha contribuito fin dalla sua ideazione allo sviluppo del progetto, nato dal rapporto della cooperativa con i pescatori che riforniscono le pescherie dei punti vendita. La cooperativa inoltre promuove eventi e iniziative di sensibilizzazione di soci e consumatori sul fenomeno e sui rischi del Marine Litter, come la mostra itinerante che è partita dal Centro Ponteagreve, e mette a disposizione del progetto parte dei fondi ricavati dal centesimo che soci e clienti, per legge, dall’inizio dell’anno devono pagare per le buste in mater-b dell’ortofrutta.