A fine anno, i consumatori europei hanno mostrato sentimenti misti riguardo all’economia. Circa la metà degli intervistati da McKinsey ha riportato percezioni contrastanti, un quarto si è detto ottimista e il resto pessimista. Ma nonostante l’ottimismo sull’economia generale resti basso, la fiducia nelle finanze personali rimane stabile nei principali mercati UE-5 – Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito – seguendo una tendenza simile a quella osservata negli Stati Uniti.
Inflazione e gestione della spesa
L’inflazione resta la principale preoccupazione dei consumatori, ma il suo rallentamento in gran parte dell’Europa ha permesso alle famiglie di mantenere una certa spesa discrezionale e concedersi indulgenze festive. In generale, le abitudini di risparmio non hanno subito grandi cambiamenti rispetto all’anno precedente, tranne nel Regno Unito, dove si registra un aumento nell’uso delle carte di credito per le spese essenziali, maggiore attenzione al monitoraggio dei bilanci e un ricorso più frequente ai risparmi per far fronte alle spese quotidiane.
Il boom delle crociere
Le intenzioni di spesa per beni essenziali e semi-discrezionali sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre tra i beni discrezionali emerge un forte interesse per le crociere, in crescita in quattro dei cinque mercati UE-5, guidato soprattutto dai baby boomer. Al contrario, l’intenzione di spendere per soggiorni in hotel e resort è diminuita in tutti i paesi. Nel Regno Unito, i consumatori stanno riducendo le spese più importanti, come viaggi, gioielli e voli domestici, pur continuando a concedersi piccoli piaceri casalinghi come ordinare cibo tramite app o decorare la casa.
Differenze generazionali
I modelli di spesa variano significativamente tra le generazioni. La Generazione Z è la più propensa a indulgere in abbigliamento, prodotti di bellezza e intrattenimento domestico, mentre le generazioni più anziane, in particolare i baby boomer, preferiscono spendere in beni essenziali e ristorazione. I baby boomer hanno quasi il doppio delle probabilità di pianificare spese extra per generi alimentari e circa una volta e mezza per ristoranti rispetto a Gen Z e millennials.
Prospettive per il 2026
Guardando ai primi mesi del 2026, la situazione sembra confermare continuità piuttosto che cambiamento. I consumatori europei rimangono cauti, bilanciando prudenza finanziaria e piccole indulgenze, dimostrando resilienza di fronte alle incertezze economiche e sociali. Per i marchi, questa rappresenta un’opportunità: chi saprà offrire prodotti e servizi che coniughino qualità, valore e significato potrà intercettare il desiderio dei consumatori di concedersi piaceri mirati senza compromettere la gestione oculata del proprio budget.