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Connexia: fine 2019 a 20 mio, con il 10% di Ebidta. “Abbiamo lavorato sul modello organizzativo, ora sul posizionamento. Perché si fa presto a dire Data Driven, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Che le aziende guardino i bilanci delle agenzie”

Paolo D'Ammassa, Founder e Ceo Connexia

Nel senso che solo quelli sani garantiscono sana operatività. Tensioni, parlano di difficoltà che inevitabilmente ricadranno sull’output, viceversa forse di poca trasparenza (non è un caso che taluni brand internazionali si riportano il media in casa). Intendendo con tutto ciò specificare ancora meglio il valore del posizionamento CONNEXIA differenziante e su cui si concentrerà la strategia del prossimo futuro.

Tanto che ieri, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo tool proprietario per l’analisi dell’audience, il ceo CONNEXIA Paolo D’Ammassa ha tenuto sottolineare gli elementi caratterizzanti la sua agenzia. Che ha potuto creare da zero un’integrazione su misura, senza conflitti di interessi interni tra discipline, grazie a obiettivi unici e condivisi, anche quando in gioco ci sono state acquisizioni, vedi Ragoo.

Dall’introduzione della trasversale figura di chief innovation officer, coperta oggi da Italo Marconi, al rafforzamento della creatività, sapendo che ognuna delle 135 persone (a fine anno si arriverà alle 140) è importante. Skill e passione. Ruoli e personalità. Risultati e felicità. La ricetta prima del successo parte da ognuno dei professionisti che qui lavora. Liberi di ragionare strategico, di lungo, senza l’incombenza delle trimestrali e lasciando al talento opportunità d’espressione.

Annunciando tre nuove acquisizioni, ancora non comunicabili, seppur già in casa, e aggiudicate a seguito di gara. Il futuro della consulenza? “Anche grazie a Connexia Audience Tracker, ‘l’apertura’, unendo a sistema l’intelligence d’agenzia con quella dell’azienda cliente”.