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Condé Nast: mai visti clienti così disposti a pagare se c’è efficacia. Servono cose nuove e nuovi modelli. Flessibilità. E il mercato ci dà ragione

Chiudendo l’Italia un 2014 a 120 milioni di euro di fatturato (il 20% di quello Condé Nast International, le competono tutti i paesi meno gli Usa, che vale più di un miliardo di dollari, con margine operativo di circa 140 – l’italiano ne è il 13%), quindi, seppur di poco, superiore a quello dell’anno scorso, se si escludono le testate chiuse, MySelf e Sposabella. (nella foto a lato Giampaolo Grandi, Presidente e Amministratore Delegato Condé Nast)

Segnalando l’ottima performance de La Cucina Italiana, la cui raccolta cresce del 200% a 1,2 milioni, con l’obiettivo di un ulteriore +25% per l’anno venturo, volendo acquisire il 100% della società (ora se ne detiene l’80%) e potenziare la progettualità digital, oltre che definire un modello di business ad hoc per l’area food, compresa l’ideazione di una scuola di cucina virtuale, oggi ancora in fase di studio ed elaborazione (già attiva invece quella reale di Piazza Aspromonte a Milano).

Tornando ai numeri, la pubblicità su stampa chiude a 105 milioni (la distribuzione ne vale invece 20 e 10 eventi e iniziative diverse) flettendo dell’1% (il mercato perde il 10%), mentre il digital cresce del 18% (il mercato dello 0,2%), con un’incidenza sul totale pubblicità pari al 15% se ci limita ai brand che hanno una presenza digitale (Vanity Fair, GQ, Wired, Vogue).

Domenico Nocco, Executive Vice President Finance & Operations Condé Nast
Domenico Nocco, Executive Vice President Finance & Operations Condé Nast

Ma, soprattutto, quest’anno dimostra che la strada intrapresa è quella giusta, occorre innovare il modello di business, con i clienti a riconoscere il valore dell’efficacia, del nuovo (non a caso anche in tema di programmatic si è scelto di procedere con deal privati).

Certo, sui piani continua a pesare l’essere ancora in regime di solidarietà, con il tradizionale ad assorbire ben 400 persone, contro le 100 delle nuove aree, ma è indubbio che l’essere editore come fu ieri, non è più possibile. Infatti, si continua al contempo ad assumere, perché l’oggi per competere ha bisogno di due punti cardine: brand forti e talenti.

Come dimostrano i risultati della piattaforma CN Live! che in appena 8 mesi di vita fa balzare i 50.000 video visti al mese ai 15 milioni attuali, valendo il video oggi circa il 20% della raccolta digitale, che negli obiettivi 2015 mostra il suo ruolo trainante promettendo una crescita del 40% (attese di tre volte tanto per per CN Live!), contro il +3-4% del cartaceo.

Fedele Usai, Deputy Managing Director Condé Nast
Fedele Usai, Deputy Managing Director Condé Nast

Puntando su tre ambiti progettuali: il già menzionato lavoro multimediale su La Cucina Italiana, l’implementazione degli asset digitali dei maschili (obiettivo 7 milioni di utenti unici già a giugno, contro i 5 attuali) e il lancio di un nuovo prodotto nell’area beauty (grande il focus sulla ricerca di settore, coinvolgendo blogger e influencer) online, ma con ripercussioni su territorio e declinazioni sui punti vendita.