Si è tenuto lo scorso venerdì, 13 dicembre, il primo appuntamento con il workshop ‘Come si comprano le idee’ ideato da Quiqueg per dialogare con i procurement d’azienda in merito al processo che porta dal brief alla realizzazione di un progetto di comunicazione. Abbiamo intervistato, a emblema dei partecipanti, Giovanna Bognandi, Marketing & Communication Procurement IBSA, e Marco Andolfato, Ceo QUIQUEG. Una cosa è inopinabile, c’è bisogno di confronto, parlarsi e capire i rispettivi ruoli serve. Solo l’interazione, infatti, sa innescare quella logica win win di cui tanto da sempre in questa industry si parla.
I mea culpa del procurement
Spesso il procurement sottovaluta il lavoro e le persone coinvolte nella definizione e realizzazione di un progetto. Così, in azienda si pretende immediatamente un risultato, anche a fronte della difficoltà nell’immaginare l’idea, che non è un bene tangibile, quindi difficile anche da quantificare. Per questo l’apporto consulenziale delle agenzie è determinante e con esso la relazione.
Il perché delle gare
Il tema è anche culturale, la gara è da sempre lo strumento attraverso il quale l’azienda sceglie. Che poi, quando in gioco ci sono marketing e comunicazione, il discorso si fa ancora più complesso perché in genere non si hanno budget così importanti da giustificare i rimborsi. Così la proposta potrebbe essere quella di rendere le gare meno onerose per le agenzie, magari con documenti di presentazione sintetici che raccontino l’idea esplicitandone i costi.
Come dire, il discorso è aperto
Interessante capire quanto nel confronto possano nascere proposte e soluzioni. Difficile, infatti, comprendere il reciproco lavoro quando non si è mai stati dall’altra parte della barricata. Per questo occasioni di dialogo che mettano ognuno nella condizione di interagire in modo win win sono la via per la riuscita. Appuntamento, a gennaio, con il prossimo workshop ‘Come si comprano le idee?’.