“Per il 2026, il nostro obiettivo è rimanere coerenti e continuare tutti i giorni a mantenere gli impegni e le promesse che abbiamo fatto ai consumatori italiani. Vogliamo continuare a crescere, innovare e a rispondere veramente alle esigenze degli utenti, ritagliandoci il nostro spazio in questo mercato competitivo. Siamo certi di poter raggiungere ancora obiettivi molto grandi, anche perché abbiamo veramente tanta fame”. Con questo gioco di parole, ieri sera al Senato Garden di Milano, Benedetto Levi, Ad iliad Italia ha introdotto l’attesa novità dell’operatore telefonico. “Non ho detto fame, a caso, perché in questi anni, mentre percorrevamo l’Italia in lungo e in largo, costruendo la nostra rete, i nostri colleghi si sono fermati spesso a mangiare in giro. Ognuno di noi ha un bagaglio di posticini del cuore dove si mangia bene, con un buon rapporto qualità-prezzo, e dove non ci sono sorprese sul conto”.
Il battesimo di ‘Piatti Chiari’
Così iliad lancia ‘Piatti Chiari’, la sua prima guida gastronomica, un progetto editoriale che unisce il mondo della tecnologia e della ristorazione sotto la comune filosofia della trasparenza. Sono stati selezionati oltre 1.000 locali (tra trattorie, wine bar, osterie, pizzerie) in tutta Italia, scelti per qualità, accoglienza e trasparenza. Lo scontrino medio si attesta intorno ai 35 euro.
La selezione è nata dalle segnalazioni dei Palati Sinceri, ovvero i professionisti di iliad che, lavorando sul territorio, hanno individuato locali dove si sono sentiti accolti e dove il conto è sempre chiaro. La guida è stata poi curata e validata con il contributo professionale di Passione Gourmet, che ha collaborato alla cura, garantendo competenza gastronomica, organizzando e valutando le segnalazioni per trasformarle in una selezione coerente e affidabile.
Il prodotto finale è una guida ‘scritta a quattro mani’, un omaggio alla critica gastronomica partecipata, sulla scia dell’intuizione di TIM e Nina Zagat, che negli anni ’70 hanno rivoluzionato il mondo delle guide creando un modello basato sulle esperienze e sul contributo diretto dei lettori. La guida Piatti Chiari include anche esempi di ristorazione che fungono da strumento di inclusione e crescita, come PizzAut a Monza, Il Tortellante e Roots a Modena.

Il Premio Piatti Chiari
È il premio per i locali che dimostrano un approccio particolarmente chiaro e trasparente, in linea con i valori iliad. I criteri di valutazione includono quindi il dettaglio dei piatti nella ricevuta fiscale, un menù chiaro con segnalazione degli allergeni e – dettaglio non meno importante – un costo dell’acqua proporzionato al conto. In questa prima edizione del Premio sono stati eletti oltre 130 locali in tutta Italia, tra cui la Gastronomia Yamamoto, Trippa e Fratelli Torcinelli, a evidenziare l’eterogeneità delle scelte, frutto dei confronti tra gusti individuali.
Risultati in crescita da sette anni
“Per il settimo anno consecutivo, e per il trentesimo trimestre, siamo stati leader per crescita in Italia su ognuno dei segmenti in cui siamo presenti”, ha proseguito Levi. “Abbiamo raggiunto questi risultati in modo sano e sostenibile, ponendo delle basi solide fin dal giorno uno. La prima di queste basi è la fiducia, il rapporto che abbiamo creato con i nostri 12 milioni di utenti. Siamo felici che molti di loro siano con noi fedelmente dal 2018”.
“Abbiamo anche innovato continuamente: ad esempio, siamo stati i primi in Italia a offrire gratuitamente l’intelligenza artificiale in versione professionale ai nostri utenti Fibra cercando veramente di rimanere fedeli a noi stessi”.
Nel marcom nessuna decelerazione
“Abbiamo voluto raccontare la passione degli italiani per il cibo in ‘salsa iliad’, selezionando posti che ci piacciono e che sono a un prezzo ragionevole, con menu chiari, semplici e trasparenti, proprio come le nostre offerte”, è intervenuto Giorgio Carafa Cohen, che ricopre il ruolo di Chief Brand and Revenues Officer. “Siamo riusciti a fare centro andando a raccontare questi punti di contatto fra cibo e telefonia, sposando perfettamente la nostra identità e il nostro posizionamento”.
“Faremo un’attività di comunicazione a supporto, principalmente sul digital e in Pr”, ha continuato. “Saremo presenti anche con materiali print, digital più evoluti, codici e anche qualcosa di audio, probabilmente short form”.
“A livello commerciale e di comunicazione, noi siamo qui per restare e non deceleriamo mai”, ha concluso Carafa Cohen prima di dare appuntamento all’11 per le campagne natalizie e altre novità. “Ove possibile, internalizziamo molto: abbiamo una piccola casa di produzione interna e ci piace fare parte della comunicazione in casa, ma senza mettere in discussione i nostri partner, come Initiative per il media, Monks Milan per la creatività crossmediale, Kiwi e Flu”.
di Massimo Bolchi