Fondata nel 1966 e ancora a conduzione familiare, BRITA è un’azienda tedesca che opera in ben 69 Paesi, con 30 filiali e un fatturato di 691 milioni di euro. L’ottimizzazione dell’acqua è la sua mission, che si traduce anche in sostenibilità delle scelte. I due terzi del business competono all’area consumer, dove alla nota caraffa, divenuta ‘brandotto’, oggi si aggiunge la borraccia filtrante, attendendo a breve nuove innovazioni ancora top secret. Ed è proprio a questo segmento che parla la nuova campagna, volendo conquistare soprattutto i giovani.
La campagna
BRITA ha deciso di ridefinire il proprio futuro puntando su tre parole chiave: individualizzazione, benessere e impatto. Tre pilastri che racchiudono l’obiettivo di rendere l’idratazione un gesto consapevole, utile a chi beve e a ciò che lo circonda. Il nuovo claim ’Drink better. Do better.’, traduce l’invito a legare la qualità dell’acqua al benessere personale e ambientale. Bere meglio, dunque, per vivere e far vivere meglio, meno plastica e più attenzione a sé e al pianeta. La nuova Global Content Strategy (tv per ora solo connected, influencer e social media, eventi e RP) guiderà le attività dal 2025 in Europa, Medio Oriente e Africa, e dal 2026 in Asia e nel B2B. Un nuovo indice, il BRITA Relevance Index, misurerà la rilevanza del marchio nella vita delle persone. La campagna multimedia ha creatività tedesca, pianificazione WAVEMAKER ITALY, agenzia pr ed eventi MAI TAI, social Oto Agency e ufficio stampa mm Studio. La nuova identità ha esordito a Milano, ai MyPersonalTrainers Days, dove l’azienda ha distribuito tremila litri d’acqua filtrata, evitando seimila bottiglie di plastica.
La survey
Per capire come parlare alle nuove generazioni, l’azienda ha commissionato a Civey un’indagine su 6.500 giovani europei tra i 16 e i 30 anni. I risultati, raccolti in un White Paper, raccontano una generazione in cerca di autenticità. Il 58% dice di sentirsi più felice quando può essere sè stesso, il 43% ritiene che solo l’autenticità dia senso alla vita. Singolare che l’86% si definisca autentico ma il 64% non riconosca nei propri coetanei autenticità. Il 23% ammette di celare la propria identità sui social.
Ne parliamo con Erica Cortinovis, Direttore Marketing BRITA Italia