Interviste

Alex Brunori in G42 uno dei più grandi Gruppi di AI nel mondo

La sua vocazione tecnologica era già nota, altrettanto quella creativa. Alex Brunori, Senior Director of Branding and Brand Experience G42, ci racconta i suoi ultimi 11 anni e anche cosa ne pensa di industry, Ai e pure capitalismo

G42 è uno dei gruppi di intelligenza artificiale più grandi al mondo, ha appena sei anni, ma è passato dai 50 componenti del team originale ai 26 mila attuali, attraverso otto compagnie, lavorando B2G, B2B, con wide corporation e governi, creando non solo applicazioni, ma tutta l’infrastruttura che è necessaria per fare un deployment dell’intelligenza artificiale, dai data center alla cloud, fino ai satelliti con geospatial intelligence, big data analytics, LLMs, generativa.

L’Ai fa paura?

“Sta alle persone non farsi cogliere di sorpresa, e purtroppo la mia sensazione è che siamo in tanti che ancora non hanno capito la velocità e il livello esponenziale a cui siamo sottoposti, quindi invece di abbracciare l’intelligenza artificiale e usarla per il proprio miglioramento, la stanno un po’ tenendo a bada, usando tutte le scuse possibili. Sposo Appieno il meme ‘il lavoro non ti verrà rubato dall’Ai, ma da qualcuno che la sa usare”.

E il pericolo omolgazione?

“Siamo già omologati, lo eravamo anche prima dell’avvento dell’Ai, quindi il pericolo omologazione non è dato dalla tecnologia, ma dall’essere umano. Se non hai a cuore l’unicità, l’originalità, l’eccellenza, sei destinato a omologarti, quindi qualsiasi tool che userai produrrà come risultato ancora più mediocrità. Ovviamente l’Ai, visto il suo potenziale di disruption, la sua forza e velocità, è lente di ingrandimento su questi problemi, problemi che in altri tempi avrebbero richiesto anni per venire alla luce e causare effetti visibili, adesso corrono accellerati”.

Cosa ne pensi dell’industry della comunicazione?

“Oggi nel mio ruolo faccio più comunicazione di quanto ne abbia mai fatta in vita. Abbiamo realizzato recentemente un film con Lewis Hamilton, visto che sponsorizziamo la Formula 1, nel quale mi sono divertito ad usare l’Ai. Sono ancora molto legato al mondo della comunicazione, sia per trascorsi che per passione, quindi sono molto vicino a osservare quello che succede. Direi che il trend è implacabile sotto gli occhi di tutti. La tendenza al conglomerare, era già in atto in tempi non sospetti. Le ragioni, logiche finanziarie, anche se non trovo sia lungimirante. Per fortuna il mondo pubblicitario ha ancora delle grandi somme in ballo, quindi c’è ancora molto spazio. Ci sono anche sigle piccole e sigle grandi che reagiscono ai cambiamenti e cercano di integrarli per stare al passo con i tempi”.

 Il ruolo dell’Ai?

“L’intelligenza artificiale ha un po’ mosso le acque proprio per il dirompente potenziale e per la velocità con cui ha portato alla luce problemi. Ha fatto sì che molti gruppi ci si stia chiedendo quale sarà la prossima incarnazione, come diventerà il modello di business, come saranno implementati i servizi, il tutto per continuare a servire i clienti nel modo migliore possibile. Di qui il necessario passaggio da un modello di business che era centrato su produzioni eccellenti, glamour, crafting estremo, a un modello dove parte di di tutto ciò viene demandato all’Ai, non è una cosa semplice. Sia a livello tecnico che culturale”.

La tecnologia ammazza la cultura?

“La cultura non è in pericolo per la tecnologia, è in pericolo perché le logiche di profitto e il mercato governano le vite di tutti e sono implacabili. Il capitalismo all’americana è il problema del nostro tempo”.

I lavori che ti hanno dato le più grandi soddisfazioni?

“In McCann è stato quello per Fiorucci, che ci ha fatto vincere a Cannes, in Publicis la campagna Chrysler, che è tuttora una delle cose di cui sono più fiero. In Google, la capacità di creare cultura sia con i clienti che internamente. In G42, il progetto fatto con Lewis Hamilton e quello in corso per il rebranding di G42, che vedrà luce a fine giugno”.

Chi è Alex Brunori

Alex Brunori is a globally awarded and acknowledged Chief Creative Officer, a digital pioneer and a marketing innovator. He is a TEDx Speaker, whose keynotes continue to inspire audiences across industries and geographies, a classic and contemporary singer and composer, a meditation teacher and AI artist.

A true multi-disciplinary digital pioneer and branding innovation evangelist, Alex has more than 25 years of experience in the advertising industry, with a long string of successful campaigns and awards. His career began in JWT Italy and continued as Executive Creative Director in MRM Italy and McCann Worldgroup Italy, followed by Publicis MENA, in Dubai, as Regional Chief Creative Officer. His work has won the most important industry awards, from the Cannes Lions, to the MENA Effies, to the Dubai Lynx, and he has served as jury member in all the major global advertising contests.

In August 2015 he joined Google in Dubai as the first Creative Impact Lead for Middle East and North Africa, then promoted in 2021 to Head of Creative Works for Middle East, Turkey and Africa, a role that allowed him to collaborate closely with the best clients and creative partners in the Region.

In October 2023 he has joined G42, the leading Middle East AI Group based in Abu Dhabi, as Senior Director of Branding and Brand Experience, allowing him to bring his skills and experience in the fast-paced AI industry, to design top-notch brands and brand strategies and keep innovating the way brands think, communicate and act.

Alex has studied movie direction at the Tisch School of the Arts/NYU, in New York. A long time vegetarian, he practices and teaches meditation, kundalini yoga and lucid dreaming. His heart beats with music: from singing with his progressive Rock band Leviathan, to his work from 2000 to 2003 in the two biggest ever Italian stage musical productions, Jesus Christ Superstar and Saturday Night Fever, to performing German Lied in Dubai. In his free time he’s recording Leviathan’s new album and his first solo album, and investigating the heuristics and relationships between human creativity and AI creativity.