Adidas ha annunciato il ritorno della sua celebre campagna You Got This, scegliendo due talenti italiani – Ambra Sabatini e Mattia Furlani – come protagonisti di un racconto che si evolve nel 2025, puntando non solo sulla forza interiore degli atleti, ma anche sull’importanza del supporto esterno.
Dopo il riscontro delle precedenti campagne, il brand rinnova il suo messaggio invitando a riflettere sul valore del supporto positivo dato da amici, familiari, fan o rivali. Per Adidas, ‘tutti noi abbiamo bisogno di qualcuno che creda in noi’, e questo può fare la differenza nel raggiungimento di ogni obiettivo, sportivo e non.
Un messaggio supportato da dati e ricerca
L’evoluzione del concetto di ‘You Got This’ si basa anche su una recente indagine globale condotta da Adidas, che ha analizzato l’effetto delle dinamiche a bordo campo sul morale e sulla performance degli atleti. Dallo studio, chiamato Sideline Effect, emerge un quadro preoccupante: in Italia, più di quattro atleti amatoriali su cinque subiscono comportamenti negativi da parte di coach, supporter e rivali, tra cui istruzioni e feedback eccessivamente critici, isolamento e mancanza di supporto nei momenti di difficoltà. Questi atteggiamenti, spesso inconsapevolmente, rischiano di portare all’abbandono dello sport.
Tuttavia, la ricerca evidenzia anche un’importante opportunità: un maggiore incoraggiamento e un sostegno più concreto nei momenti difficili potrebbero aumentare significativamente la partecipazione e la motivazione, con il 30% degli atleti italiani che afferma che continuerebbe a praticare se avesse più supporto.
Per affrontare questa problematica, Adidas ha sviluppato i Sideline Essentials, strumenti pensati per favorire un ambiente positivo e di sostegno, ideati in collaborazione con esperti di settore e supportati dai dati emergenti dallo studio.
Le storie di Sabatini e Furlani: esempi di resilienza e supporto
Per comunicare il valore del supporto esterno, Adidas ha scelto di mettere in luce le storie di Ambra Sabatini, campionessa paralimpica di atletica leggera, e Mattia Furlani, promettente atleta del salto in lungo. Entrambi rappresentano modelli autentici di determinazione, resilienza e talento, rafforzati da figure chiave che hanno creduto in loro nei momenti cruciali.
Sabatini ha trovato nel suo rapporto speciale con il padre Ambrogio il motore per non arrendersi alle difficoltà e risorgere dopo le avversità, diventando oggi una campionessa paralimpica.
Per Furlani, invece, la famiglia ha rappresentato la vera forza motrice. La madre Kathy, anche sua allenatrice, e la sorella Erika condividono la passione per lo sport e sono stati il cuore pulsante del suo percorso.