In attesa del verdetto, nella serata di premiazione che si terrà il prossimo 6 novembre al Mi.Co di Milano, all’interno di Intersections, siamo andati a intervistare i presidenti di giuria delle diverse categorie, nominati da Luca Cortesini, Chief Creative Officer di DDB Group Italy, Presidente di questa 40° edizione degli ADCI Awards.
Siamo in un’epoca in cui a dettare legge è il benessere. Come è cambiata la comunicazione e quale direzione vuoi imprimere come Presidente di Giuria?
Negli ultimi anni la comunicazione nel settore Health & Pharma ha vissuto una trasformazione radicale. Il benessere non è più solo assenza di malattia, ma un concetto che intreccia corpo, mente, identità e tutela dei diritti. Questo ha cambiato il linguaggio della comunicazione: non parliamo più solo ai medici o al paziente, ma con le persone, in modo empatico, autentico e culturalmente rilevante. i progetti su cui ho lavorato mi hanno insegnato che la sensibilità verso le persone con delle patologie sono diverse, e a volte non si deve parlare a loro con un linguaggio falsamente edulcorato o retorico. Perché spesso sono persone di grande coraggio e meritano sia celebrato. Oggi il confine tra health e lifestyle è sempre più poroso. La sfida per noi creativi è mantenere la scientificità e il rigore, ma con una voce capace di emozionare, di ispirare comportamenti, di creare una vicinanza reale. Come Presidente di Giuria vorrei portare un segnale chiaro: lo storytelling del futuro nel pharma dovrà avere il coraggio di essere umano, di prendersi la libertà di parlare di fragilità, di trasformazione, di speranza con la stessa forza con cui parliamo di efficacia e innovazione. In questo senso, non sono amante delle metafore o dei parallelismi che spesso ancora vediamo. Vorrei che premiassimo gli insight e le piccole rivoluzioni, quelle che hanno trovato nuovi modi di far sentire la medicina vicina alle persone.
Qual è stato il tuo tipping point, professionale o personale?
Ne ho avuti diversi, ma se penso a un vero ‘punto di svolta’, direi il momento in cui ho capito che la creatività nel pharma poteva essere liberatoria e appagante e non ho visto più il limite, ma il bello della sfida.
Ho scoperto che le regole potevano diventare il terreno più fertile per l’innovazione. Quando con il mio team abbiamo vinto il primo Leone a Cannes nella storia del pharma regolato, ho realizzato che stavamo riscrivendo le regole del gioco: che anche in un settore così complesso si può creare bellezza, impatto e cultura, mettendo al centro l’emozione. Da lì in poi ho scelto di costruire la mia identità proprio su questo: essere un ponte tra la creatività emozionale pura e la comunicazione regolata. Dimostrare che il coraggio creativo e l’etica possono convivere e anzi rafforzarsi a vicenda.
Ti sentirai soddisfatta se…?
Mi sentirò soddisfatta se, alla fine di questa giuria, avremo lasciato un segno o dato un segnale. Fosse anche quello di non assegnare tutti i metalli, con l’obiettivo di alzare l’asticella della categoria e di non celebrare per forza lo status quo.
Ho avuto il privilegio immenso di partecipare a diverse rinomate giurie internazionali e con questa panoramica in mente, credo sia più facile capire dove si collochi l’Italia e cercare di dare un segnale coerente con il panorama globale. Quest’anno c’erano bei lavori, ma molti non hanno avuto la confidence di andare fino in fondo. Vorrei premiare idee che non solo rispettano le regole, ma elevino il pensiero strategico e della narrazione umana.
Sarà felice se un giovane team che si approccia la pharma, guardando i lavori premiati, penserà: “Allora si può fare. Si può essere creativi, coraggiosi e compliant allo stesso tempo. Vorrei che il racconto dei progetti vincitori non fosse solo ‘questo è il migliore’, ma ‘questo apre una strada’. Perché è così che la creatività in ambito  health diventa motore culturale: quando ispira un cambiamento di mindset duraturo, non solo se consegna una campagna.
Chi è Sonia Cosentino
Leader nella comunicazione di brand con oltre 25 anni di esperienza in network globali come BBDO, Saatchi & Saatchi e Publicis. Dal 2024 fa parte di Publicis Health Italy, dove guida la trasformazione dei brand attraverso creatività, dati e media. In precedenza ha diretto team internazionali come International Creative Director in VML Health. Il suo lavoro unisce visione strategica e impatto creativo nei settori Pharma e Consumer. Nel 2004 ha conquistato il primo Oro dell’italia agli Young Cannes Creatives e, nel 2024, il primo Cannes Lion del Paese nella categoria Pharma Regulated. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per innovazione e storytelling. Nel 2025 è Presidente della giuria Health & Pharma agli ADCI Awards. È inoltre membro della giuria dei New York Festivals e ha partecipato come giudice a Clio NY, Eurobest e Lisbon Health. Riconosciuta per la sua capacità di visione e di pensiero strategico, è una voce di riferimento nella comunicazione Health & Pharma a livello globale. Sonia è anche ambassador per la gender equality in healthcare, impegnata nel promuovere inclusione e pari opportunità per i pazienti. La sua leadership si distingue per collaborazione, intuito e passione per la trasformazione. In ogni progetto, Sonia cerca di connettere persone, brand e idee per generare un impatto duraturo.