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The Family: capaci, flessibili e innovativi. Forti dell’arrivo di Ada Bonvini. Sperando in una creatività sempre più vicina agli standard internazionali

L’anno che si è appena chiuso e il nuovo che si apre nelle risposte di Lorenzo Ulivieri, Presidente ed Executive Producer The Family

Partiamo dai dati. Per il 2016 gli investimenti, qualsiasi sia la fonte della rilevazione, parlano di almeno un 3% in più, con la rete a fare da regina, la tv a occupare la metà della torta, o quasi, la stampa ancora in crisi, specie la quotidiana. Come questa situazione si è riflessa sul vostro andamento? Alla luce che esistono anche progetti che sfuggono alle rilevazioni. Insomma, diamo i numeri, i vostri, indicando le previsioni 2017

“Il 2016 è stato un anno molto positivo, abbiamo avuto un incremento notevolissimo del fatturato e del numero delle produzioni. L’arrivo di Ada Bonvini nella compagine sociale  ci ha permesso di fare un grande scatto in avanti rispetto all’anno scorso”.

Naturalmente per una casa di produzione i giorni di shooting sono importanti, ma alla fine i numeri che compongono il fatturato sono la misura dell’andamento annuale. L’impressione generale, è che oggi, per arrivare allo stesso fatturato, ad esempio di due anni fa, ci vogliano molti più giorni di produzione. Concorda con l’affermazione? E se sì, ci può spiegare in parole semplici come mai? 

“Sempre l’anno scorso, abbiamo fatto 89 giorni di produzione rispetto ai 54 del 2015 e quindi abbiamo fatturato ben di più. A un numero di giorni maggiore solitamente corrisponde un fatturato maggiore”.

E’ sempre molto complicato scegliere tra le varie produzioni girate in un anno. Tuttavia, c’è un lavoro realizzato nel 2016 che può essere indicato come il figlio prediletto? E come mai

“Direi le tre produzioni per Merck perché sono web content molto interessanti, Ferrarelle, che ha vinto tanti premi, i lavori per la Ferrari. Senza però dimenticare Tim e le produzioni per agenzie estere che sono state più del solito”.

Ai bilanci di un anno che si è appena concluso, si accompagnano spesso i buoni propositi per quello a venire. Quali sono i vostri obiettivi nell’immediato? Diciamo, tra qualche mese, circa poco prima di Cannes. C’è un sogno che non è stato ancora interamente realizzato?

“Spero che la neonata associazione delle cdp si radichi sempre di più, allargandosi anche ad altre sigle e che la creatività italiana faccia uno scatto in avanti per avvicinarsi sempre di più agli standard internazionali”.

Per concludere,  se doveste definirvi con tre aggettivi, quali sarebbero? Insomma, tre aggettivi che definiscano la vostra unicità e magari portare un possibile futuro cliente a scegliere voi invece di un’altra cdp

“Capaci, flessibili e innovativi”.

Betty Codeluppi