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Start Up: vi presentiamo Badeggs la community che in tema di food e beverage fa gli interessi di tutti. Chef, ristoranti, aziende, consumatori, appassionati e pure del paese. Perché dopo l’Italia si guarda all’estero

Badeggs nasce nel 2016. Fondamentale l’incontro tra Lorenzo Salmi, imprenditore digitale, e Federico Bassi, chef che da poco aveva lasciato la collaborazione con il ristorante di Cracco. Su tutto, poi, lo zampino di Bottura.

Ne parliamo con Lorenzo Salmi, ceo e funder Badeggs (nella foto quarto da sinistra in piedi).

Ci racconti in che modo food, chef stellati e digitale hanno trovato la quadra realizzando una piattaforma come la vostra?

“Il food ha bisogno di tecnologia. La tecnologia è protagonista in tutti i settori e cosi deve essere anche per il food. Con una differenza che il cibo deve puntare tutto soprattutto sul sapore. Per questo la tecnologia non può essere solo comunicazione, ma deve essere strumento attraverso il quale il cibo arriva a soluzioni nuove. Selezionare talenti e offrirli al mercato garantendo esperienze e agevolando un ricambio costante nel modo di lavorare dei medesimi professionisti è la nostra mission. Crediamo, e i fatti ce lo dimostrano, che l’Italia non sia solo l’insieme di tante belle tradizioni, l’Italia è anche innovazione. Vincente è una visione che sappia coniugare tradizione e innovazione, nel giusto mix e senza paura. Stiamo lavorando per questo”.

In super sintesi, state creando una community che raccoglie domanda (chef e studenti) e offerta (ristoranti, catering, aziende, ma anche persone che hanno voglia di usufruire del servizio di personal chef) dell’universo food and beverage, per business, per opportunità, per formazione, per informazione. Ci dai un po’ di numeri? Insomma, utenti, opportunità generate, partecipanti alla community, corsi di formazione, specificando pure il vostro modello di business e i risultati in tal senso raggiunti?

E49A0856“Il nostro business ruota attorno a due segmenti: il primo offre chef professionisti, attenti alle mode culinarie e alle esigenze di ogni tipo di palato, che offrono il loro servizio a privati per piccoli (min. 2 persone) e grandi eventi (servizi catering da 200 persone). All’interno di questo segmento, ci sono anche servizi per aziende che richiedono pacchetti in abbonamento per i loro dipendenti e manager. Il secondo segmento è l’offerta del nostro database di chef professionisti ai ristoratori che sono in cerca di figure specifiche. Il nostro database è altamente profilato e si differenzia dal solito recruitment in quanto, oltre al valore acquisito per skill ed esperienze da curriculum, consideriamo e mostriamo anche i feedback diretti dei clienti che hanno utilizzato il servizio a domicilio. Il progetto è partito nel 2015, siamo andati online nella primavera del 2016 e attualmente contiamo più 25 province coperte, un database profilato di 300 cuochi e una community di 10.000 utenti tra i nostri consumatori abituali e followers della nostra rete. Perché abbiamo una fanbase così forte? Perché non ci fermiamo solamente al business ma facciamo pure cultura. Come? Spesso, e lo faremo sempre di più, mescolandoci con partner creativi, di design e d’arte per creare eventi o serie d’eventi fedeli alla filosofia del food is art”.

Quali i prossimi step, gli obiettivi per il futuro?

“Gli obiettivi sono tanti e la difficoltà sta proprio nel convogliare le forze su piccoli dettagli delineati. Quello che assicureremo, sarà uno studio del servizio sempre più curato e partnership commerciali sempre più forti. Inoltre, rafforzeremo la nostra comunicazione verso i ristoranti per ricordare che non siamo competitor ma supporter capaci, grazie alla tecnologia, di aiutarli a trovare la figura professionale più affine alle loro esigenze”.

Il food è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy che il mondo ci invidia. Come spingerete, veicolerete e comunicherete questa piattaforma in Italia, ma pure all’estero così che diventi emblema della qualità della nostra offerta? 

Badeggs - Intesa San Paolo-15“Procediamo gradualmente. Sulle big city italiane siamo già un punto di riferimento per il servizio di chef at home e l’obiettivo è allargare la nostra rete di partner commerciali per poter arrivare a fine 2017 a oltre 50 province, sud incluso (oggi ci fermiamo a Roma). Il passo successivo, il prossimo anno, sarà proprio quello di approcciare l’estero, partendo da alcune città mirate, dove proporremo i servizi di chef at home e di job placement mirato ai professionisti italiani”.