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Sigaretta elettronica, i produttori protestano e scendono in piazza

C’è un’associazione che li rappresenta, si chiama A.Na.F.E. – Associazione Nazionale Fumo Elettronico – e manifesterà a Roma, in Piazza Montecitorio, davanti il Parlamento, a partire dalle 9 e fino alle 13 di martedì 9 luglio.

Tutti gli operatori del settore sono chiamati a manifestare la propria contrarietà alla tassa ‘ammazza’ sigaretta elettronica. Secondo l’associazione, imporre l’applicazione dell’imposta di consumo (accisa) pari al 58,5% sul dispositivo, sulle parti di ricambio dello stesso – che includono anche cavi usb e batterie come quelle dei cellulari – e sulle ricariche, parificando tali prodotti sul piano della tassazione alle sigarette, equivale a mettere sullo stesso piano un prodotto che uccide con uno che fa molto meno male.

E ancora, scrive sul suo sito “distruggere il mondo dei produttori, distributori e commercianti del settore della sigaretta elettronica, sviluppatosi in Italia negli ultimi 24 mesi, vuol dire distruggere un mondo fatto di 3000 imprese e 5000 persone che hanno investito cifre importanti, spesso frutto di liquidazioni da lavoro perso, e in gran parte ancora da recuperare. Persone che hanno affittato negozi vuoti mentre tutti li chiudono, assunto giovani in un momento in cui tutti licenziano, che pagano abbondanti tasse tra irpef, ires, irap, iva e dazi doganali. Tutti soldi che sino a ieri lo Stato non incassava”.