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Sarà il mobile a determinare la crescita degli investimenti globali nei prossimi 3 anni. Lo rileva il forecast di ZenithOptimedia, che ai Paesi G7 assegna un +3,6%

La crescita degli investimenti in advertising passerà dal  3.6% del 2013 al 5.3% del 2014, per poi diventare un +5,8% nel 2015 e 2016. E la principale spinta la daranno le tecnologie mobile.

Stando a quanto previsto dal nuovo Advertising Expenditure Forecasts di ZenithOptimedia, l’anno prossimo motore propulsore saranno alcuni eventi come i Mondiali, le Olimpiadi Invernali o le elezioni Usa. Per la prima volta negli ultimi vent’anni una nuova piattaforma mediatica si sta affermando ovunque, cannibalizzandone altre. Stando alle stime, il mobile peserà per il 36% negli investimenti aggiuntivi tra il 2013 e il 2016. Al secondo posto troviamo la tv (34% dei nuovi investimenti), seguita da internet (25%).

Per ora, comunque il mobile advertising si deve accontentare ‘solo’ di una quota del 2,7% degli investimenti globali 2013. Che però dovrebbe salire al 7,7% entro il 2016, surclassando radio, stampa e outdoor.

Dei 31 mercati presi in considerazione, è la Corea del Sud ad avere la più alta penetrazione di smartphone. L’83% della popolazione ne possiede uno, con la percentuale che salirà al 92% nel 2016. Seguono Norvegia – 73% nel 2013 e 85% nel 2016 – Irlanda – 71% e 92% – Uk  – 65% e 83% – e Paesi bassi – 64% e 72%.

Sul fronte della crescita, il mondo si spacca in due. Con i mercati più maturi che arrancano tra scarsa innovazione e popolazione che invecchia (da qui il 3& di crescita nei prossimi 3 anni) e quelli in espansione che investono in istruzione, infrastrutture e tecnologie favoriti da una popolazione giovane (per loro il 9% di crescita annua). E se questi ultimi finora hanno contribuito per il 35% nella spesa globale in comunicazione, lieviteranno al 61& entro il 2016.

I Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Uk e Usa) hanno una popolazione con età media di 40 anni e valgono il 58% della spesa globale, con una crescita del 3,6% tra il 2013 e il 2016.  I Paesi del BRICs (Brasile, Russia, India e Cina) sono cresciuti enormemente negli ultimi 20 anni e ora pesano per il 14% contro l’1% del 1993. Sono più ‘giovani’ di quelli del G7 (età media 31 anni) con una previsione di crescita degli investimenti del 9,5% nei prossimi 3 anni.

Ma il meglio sarà appannaggio di Indonesia, Messico, Filippine, Sudafrica, Corea del Sud e Turchia. Qui l’età media è di 27 anni e le previsioni indicano una crescita del 14.9% tra il 2013 e il 2016. E se ora valgono il 7% degli investimenti globali in advertising, peseranno per il 16% nel prossimo triennio.