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Sanremo 017, con la conduzione ‘Conti-De Filippi’ si apre una nuova era? Spaccavento/ Conversion: è la consacrazione di un target. Ma non vedo grandi spazi creativi per i brand. Sperando nell’innovazione di TIM, unico sponsor

La riflessione è partita da Cesare Casiraghi, per il quale la notizia della De Filippi a Sanremo sarebbe foriera di una inedita e storica collaborazione tra Mediaset e Rai, nonché di successo di ascolti con obiettivo di superare i 25 milioni di raccolta raggiunti dalla kermesse nel 2016.
Tra ipotesi di possibili svolte nel percorso di carriera della De Filippi a visioni di fantasiose future co-produzioni, sino alla ricerca di nuove ricette per l’era Campo Dall’Orto, che in termini di ascolti e business per ora sembra tradire le aspettative, qual è il tuo scenario?
Ovviamente, tenendo presente il valore di big eventi come questo, per il mercato della pubblicità e per le opportunità creative che apre per i brand, alla luce di contenuti che diventano media, a discapito di broadcaster, device, editori. E con una edizione che vede in Tim unica azienda sponsor.

Sergio Spaccavento, Direttore Creativo Conversion: “L’unione sanremese tra la televisione di Stato e l’emittente commerciale più importante d’Italia non è una grande novità, almeno a livelli di contenuti e palinsesto. A parte poche eccezioni, da anni entrambe le televisioni puntano allo stesso target, proponendo pressoché gli stessi format, dal post-Tg pomeridiano al quiz pre-Tg serale.La co-conduzione tra Maria De Filippi e Carlo Conti non è che la celebrazione formale di questo connubio. E la più grande kermesse nazionalpopolare non poteva essere che il palco più indicato. Sanremo 2017 sarà la definitiva consacrazione, a mio avviso, non di due conduttori e neanche di quello che rappresentano. Sarà la consacrazione del loro target.

Non si tratterà di un Sanremo a reti unificate, ma di un Sanremo a target unificato, che per una settimana sposterà i suoi milioni di occhi (e portafogli) su di un solo canale.

Ecco perché io credo che non sarà poi una grande novità, per i brand, almeno a livello di potenzialità creativa. Quello che cambia è la quantità. Molti spettatori in più, ma con gli stessi bisogni e richieste, che difficilmente considera i social come un luogo dove seguire contenuti nativi interessanti e sperimentali. Aspettiamoci i soliti post che prenderanno in giro gli outfit più strani o qualche instant che sfrutterà un evento non previsto (da quante edizioni manca l’aspirante suicida sanremese?).

Potrebbe forse averne beneficio TIM, che può approfittare della sua posizione di unica azienda sponsor per proporre contenuti più inaspettati, oltre ai soliti formati atl”.

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