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Ripresa nel segno della stabilità per il settore cosmetico con export a +10,5%. Bene i canali erboristeria e farmacia. Soffrono parrucchieri e estetiste

L’Indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia, giunta alla 30ea edizione, rileva una ripresa nel segno della stabilità per l’industria cosmetica italiana.

A fine 2015 il fatturato globale del settore cosmetico supera i 9.700 milioni di euro per un trend positivo superiore al 4%. A incidere significativamente sulla crescita dei fatturati, accanto ad alcuni segnali positivi dal mercato interno (+0,5%), sono le esportazioni che, con un +10,5%, si avvicinano ai 3.700 milioni di euro.

Uno sguardo ai canali di distribuzione conferma, ancora una volta, l’impermeabilità dell’erboristeria all’andamento ancora rallentato del mercato cosmetico. Lo attesta la crescita del 3% per il secondo semestre 2015 (valore di mercato superiore ai 430 milioni di euro).

Anche la farmacia conferma nella seconda metà del 2015 una crescita dell’1,8% per un valore di mercato che a fine anno supererà i 1.800 milioni di euro. La fiducia dei consumatori verso il canale, i suoi livelli di affidabilità, specializzazione e cura dei servizi accessori ne determinano la tenuta positiva.

La grande distribuzione con un valore di oltre 3.800 milioni di euro copre oltre il 40% della distribuzione di cosmetici in Italia e mostra segnali di ripresa a fine 2015 (+0,8% nel secondo semestre). Questo canale riesce infatti a soddisfare ampie fasce di consumatori con prodotti di qualità e dai prezzi molto competitivi.

Dopo anni di pesanti contrazioni, il canale profumeria registra confortanti segnali di ripresa con un secondo semestre 2015 in crescita di un punto percentuale e un valore di 2.100 milioni di euro. Più vicina alle mutate esigenze dei consumatori è l’offerta delle vendite dirette che continuano a segnare trend superiori agli altri canali: + 2,7% nel secondo semestre 2015 e un volume di vendita che supera i 550 milioni di euro a fine anno.

A monte della filiera produttiva, la produzione conto terzi registra una crescita del 4%, con un segnale di buon auspicio per la ripresa dei consumi interni e dell’offerta all’estero.

Ancora negativi, ma in attenuazione, sono invece i segnali che arrivano dai canali professionali, in contrazione da alcuni esercizi. Da un lato l’acconciatura professionale registra un -2% per un valore prossimo ai 560 milioni di euro a fronte di una difficoltà di approccio a una clientela sempre più esigente e attenta al servizio; dall’altro i centri estetici continuano a soffrire per il diradamento delle frequentazioni, da cui deriva una contrazione del 3,2