Il Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl di riforma della Rai. Nel disegno dell’esecutivo, riporta Rai News, l’attuale governance della Rai verrà sostituita da un Consiglio d’amministrazione con 7 membri e un amministratore delegato con poteri rafforzati.
Per quanto riguarda le nomine, i membri del Cda dovrebbero essere eletti due dalla Camera, due dal Senato, due dal Tesoro (uno dei quali indicato come ad) e l’altro dai dipendenti. Parole d’ordine, secondo il premier Matteo Renzi, sono la riduzione del Cda, una Vigilanza che controlla e un ad che gestisce la Rai senza dipendere dalla politica e dai partiti. Per quanto riguarda i tempi d’attuazione, ora dipende dal Parlamento.
Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni, ha illustrato i nuovi meccanismi di nomina per il Cda della Rai, che eleggerà un presidente e l’ad, sentito l’azionista, e cioè il ministero del Tesoro. Inoltre, l’ad della Rai “avrà la facoltà di decidere una spesa che sale dai 2,5 milioni di oggi ai 10 milioni di euro e avrà la possibilità di decidere sulle nomine dei dirigenti apicali”