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Radiocompass, la radio è efficace. Indispensabile nel media mix. Crea relazioni forti. Si ‘accoppia’ al web e con la digitalizzazione supera l’andamento degli ascolti a corna di bue. Inoltre, fa vendere e raggiunge i light tv viewer

Come annunciato, Radiocompass 2015, primo appuntamento della terza edizione del Purple Program (esordì nel 2013 con un evento dedicato alla tv), il ciclo di incontri organizzato da Mindshare (e promosso con FCP-Assoradio e focalizzato sul mezzo radio, ha visto la collaborazione delle concessionarie radio Gruppo Finelco, A.Manzoni & C., Mediamond, Openspace Pubblicità, Rai Pubblicità, Rds Advertising, System 24) su progetti e tematiche d’avanguardia, si è svolto ieri a Milano. Obiettivo, dimostrare l’efficacia della radio. Perché è un mezzo che si adatta al cambiamento, perché migliora brand awareness e immagine sui basso esposti alle campagne tv (roi mentale), perché fa vendere (roi fattuale) e perché è efficace nei mercati direct (ascolta nel video il discorso conclusivo con cui Roberto Binaghi, Ceo e Chairman Mindshare, ha riassunto le evidenze più salienti dell’intero lavoro).

Il tutto con una novità rispetto all’edizione precedente, il supporto di GFK che ha permesso di correlare l’effettivo ascolto al mezzo con una serie di azioni svolte dai consumatori in funzione della loro esposizioni agli spot radiofonici.

Veniamo, così, ai contenuti emersi.  La radio è un mezzo in salute. Positivo il trend  dell’ascolto nel quarto d’ora medio, tanto che reach quotidiana e  tempo speso portano la radio a essere uno dei primi media sui target centrali.

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Inoltre, il rapporto tra questi dati e la raccolta pubblicitaria, evidenzia l’elevato potenziale di crescita.

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Anche in ragione della relazione che intercorre tra radio e ascoltatore. 

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Emerge, infatti, come vinca sugli altri media in termini di accessibilità (oltre alle tradizionali modalità di ascolto si sta sempre più diffondendo la fruizione su device mobili) e profondità della relazione (la radio è considerata una ‘presenza amica’ che aiuta a rilassarsi e migliora l’umore), oltre che essere, insieme al web, il mezzo più credibile e degno di fiducia.

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L’estensione sul web (fruizione da mobile/podcast/social network), inoltre, permette alla radio di garantire un peak time costante anche in quelle fasce considerate meno performanti da chi considera il solo ascolto tradizionale.

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E che dire dei Light Tv Viewer

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In Italia, si sa, esiste una forte polarizzazione nel consumo televisivo. Divisa la popolazione 25-64 anni in terzili, si scopre che il terzo che guarda meno la televisione (Light Tv Viewer) trascorre 1h 21m davanti al video, mentre il terzo che la guarda di più (Heavy Tv Viewer) ne trascorre addirittura 7h 29minuti.

Considerando un ampio ventaglio di campagne televisive, riguardanti diverse categorie merceologiche, si assiste a una diversa distribuzione della copertura sui tre diversi segmenti.

Sul segmento degli Heavy Tv Viewer la copertura cresce e tende a saturarsi rapidamente; sui Light Tv Viewer, invece, anche ad alte soglie di pressione pubblicitaria, le coperture efficaci faticano a raggiungere livelli soddisfacenti. Tanto che per riequilibrare le coperture sui Light Tv Viewer gli investitori dovrebbero allargare il media mix utilizzando mezzi particolarmente fruiti proprio da questo segmento, ossia radio e web.

Senza dimenticare l’efficacia della radio per i clienti che operano nei mercati direct.

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Per la prima volta in Italia, attraverso la total single source, è stato misurato il journey digitale delle persone effettivamente esposte alla comunicazione di un brand appartenente alla categoria assicurazioni dirette.

I risultati evidenziano come tra coloro che sono stati esposti alla comunicazione radio tra le 6-10 volte, la quota di visitatori al sito del brand assicurativo risulti essere doppia rispetto a coloro che non sono stati esposti (campione di controllo). Il dato cresce più di tre volte nel caso in cui il numero di esposizioni sia almeno di 11 .

Insomma, considerata la spiccata propensione da parte di chi naviga su internet tutti i giorni ad abbinare la fruizione della radio (52,3%), le aziende non dovrebbero più farne a meno nel loro media mix.

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