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Quanto costa un’alimentazione sana e sostenibile? Dati contrastanti, ma in Italia sembra possibile un risparmio. Le proposte del BCNF

Le abitudini alimentari delle popolazioni colpite dalla crisi economica sono soggette a forti cambiamenti. Le famiglie, infatti, sono costrette a rivedere i propri acquisti, a causa del minore reddito disponibile. In Italia il costo della spesa settimanale può variare di circa il 10% in base alle scelte alimentari effettuate secondo le rilevazioni Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico. Recenti elaborazioni condotte dal Barilla Center for Food & Nutrition, svolte sulla base di dati nazionali e studi accademici, hanno messo in evidenza come la scelta di menù equilibrati dal punto di vista nutrizionale e sostenibili dal punto di vista ambientale non implichi un aumento del costo per il consumatore e in alcuni casi lo renda addirittura minore. Tuttavia, il discorso cambia in altri Paesi. Negli Stati Uniti una dieta a base di proteine animali appare più economica. Indicazioni contrastanti emergono per quanto riguarda Francia e Regno Unito, dove dagli studi emergono cifre in alcuni casi più basse, in altri maggiori.
Per approfondire il dibattito attorno al costo di un’alimentazione sana e sostenibile, il Barilla Center for Food & Nutrition ha organizzato il quarto webinar del 2012 in calendario oggi a Milano alle ore 17. L’evento, dal titolo ‘Buono per te, sostenibile per il pianeta: il modello della Doppia Piramide alimentare e ambientale’  vedrà la partecipazione di Claude Fischler, direttore della ricerca presso il CNRS francese e membro dell’Advisory Board del BCFN; Barbara Burlingame, principal officer della Divisione Alimentazione e Protezione dei Consumatori della FAO; Adam Drewnowski, direttore del Center for Public Health Nutrition e Professore di Epidemiologia presso la School of Public Health dell’Università di Washington. Il webinar sarà arricchito da una videointervista a Riccardo Valentini, direttore del Dipartimento di scienze dell’Ambiente Forestale e delle sue Risorse presso l’Università della Tuscia e Premio Nobel della Pace 2007 in qualità di membro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).
Con l’obiettivo di diffondere uno stile alimentare sano e sostenibile, il Barilla Center ha inoltre identificato cinque canali per favorire un’educazione alimentare secondo i principi della Doppia Piramide: la famiglia e gli stili alimentari in questa seguiti; la pubblicità; la comunicazione sociale; la ristorazione collettiva e la grande distribuzione organizzata (gdo). La Doppia Piramide elaborata dal BCFN mette in relazione gli alimenti della tradizionale piramide alimentare con il loro impatto ambientale. Dall’analisi del BCFN emerge che gli alimenti per cui gli esperti di nutrizione raccomandano un consumo più frequente sono anche quelli con l’impronta ambientale minore, mentre quelli per cui si suggerisce un consumo moderato sono quelli con la maggiore impronta ecologica.
La Doppia Piramide alimentare e ambientale sarà anche al centro di una sessione dedicata durante il 4th International Forum on Food and Nutrition, che si terrà i prossimi 28 e 29 novembre a Milano.
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