Youmark

Per la prima volta Assocom parla dal palco dell’Assemblea Upa. Marco Testa conferma il lavoro comune per una masterclass dedicata ad account e planner, auspicando, come sta succedendo, che tutte le principali agenzie, anche da esterne, collaborino allo scopo, aiutando pure l’opera di ricompattamento dell’associazione, obiettivo primario del suo mandato. E su tutto pesa il valore della creatività, troppo spesso bistrattata a causa di un distorto rapporto agenzia cliente

In gare, 99 giorni l’anno di lavoro per un’agenzia di grandi dimensioni, costo 220.000 euro. 72 se media, valore 110.000. 47 se piccola, per 80.000. E vero, sono dati tratti dal mercato Uk, ma rendono il senso di uno spreco che nessuno si può più permettere (in Italia su una media di 10 gare annue, almeno 3 finiscono nel nulla, prive di esito, conseguenze, risposte).

E che ha origini a monte, nel deterioramento progressivo del rapporto cliente agenzia. Pensate che solo il 57% delle aziende le considera partner, contro il 17% che le definisce fornitori, gli altrettanti che le chiamano venditori e un 9% che parla d’altro.

Come uscirne? Torniamo alla partnership, che presuppone il fornire ciò di cui il cliente ha bisogno, grazie a un dialogo aperto, fondato sulla trasparenza. Di presupposti, obiettivi, processi e pure prezzo. Basta con la sola corsa al ribasso. Ricordando che se le relazioni sono buone, se ne avvantaggiano creatività  e media (rispettivamente +37% e + 21% – fonte Ipa).

Al microfono di youmark Marco Testa, presidente Assocom, intervenuto ieri, a Milano, sul palco dell’Assemblea Upa.