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Osservatorio Agenda Digitale, circa 20 miliardi di euro di riduzione di costi e 5 miliardi di maggiori entrate per la Pubblica Amministrazione in 3 anni in caso di digitalizzazione dei processi

L’Osservatorio Agenda Digitale realizzato nella sua prima edizione dalla School of Management del Politecnico di Milano e presentato a Smau ha analizzato sei ambiti principali e ha evidenziato i benefici che si potrebbero ottenere, nel medio periodo (3 anni), in particolare su:
– eProcurement nella PA: risparmi pari a circa 7 miliardi di euro all’anno (ipotesi 30% acquisti della Pa)
– Fatturazione elettronica: risparmi pari a circa 5 miliardi di euro all’anno, 1 miliardo per la Pa e il resto per i privati (ipotesi sblocco decreto attuativo e 20% relazioni  B2b)
– Pagamenti elettronici verso la Pa: risparmi pari a circa 0,6 miliardi di euro all’anno (ipotesi: 30% pagamenti elettronici per Imu/Ici, Tarsu, Multe, Bollo Auto)
– Pagamenti elettronici verso gli Esercenti: maggiori entrate fiscali pari a circa 5 miliardi di euro all’anno ipotesi: diffusione dei pagamenti con carte di credito e debito a 30%
– Dematerializzazione e innovazione digitale nei processi della PA: risparmi pari a circa 15 miliardi di euro all’anno (ipotesi: 10% incremento produttività del personale)
Start-up: incremento del Pil per circa 3 miliardi di euro in 10 anni (ipotesi: investimento 300 milioni in seed)
Pagamenti elettronici business e consumer
Con riferimento al mondo business, la penetrazione dei pagamenti elettronici è decisamente elevata: oltre il 90% delle imprese italiane ricorre ai pagamenti elettronici (dato Banca d’Italia, marzo 2010). Nel mondo consumer, invece, i pagamenti elettronici risultano meno diffusi. Una transazione effettuata con carta di credito, carta di debito, prepagata o altri strumenti abilitanti i pagamenti elettronici, obbliga sempre chi riceve il pagamento a emettere lo scontrino corrispondente. A oggi, nel nostro Paese la quota di pagamenti elettronici sul totale di quelli gestiti è di poco superiore al 20%.
Commercio elettronico
L’eCommerce può costituire un fattore fondamentale di sviluppo per l’intero sistema e un’occasione per far crescere la competitività di tutte le imprese italiane. Produttività in Italia che – come noto – si è ridotta di oltre 15 punti in dieci anni (ossia a parità di ore lavorate si è prodotto il 15% in meno).
Le misure di incentivo all’eCommerce devono però essere impostate coerentemente con questa visione e muoversi secondo le seguenti direzioni:
– Pa come esempio di eCommerce attraverso la spinta all’eProcurement e alla Fatturazione Elettronica;
–  incentivi (ad esempio sgravi fiscali) all’eCommerce B2b, intesa come digitalizzazione dei processi commerciali tra imprese, giustificati dai rilevanti ritorni su questi investimenti e potenzialmente finanziabili anche attraverso i ritorni dalla lotta all’evasione fiscale, che potrebbe essere favorita proprio dalla diffusione di queste pratiche;
– investire in formazione, per far sì che le aziende che si affacciano al mondo dell’eCommerce lo possano fare con la consapevolezza necessaria, comprendendo fino in fondo le implicazioni organizzative che riguardano l’implementazione e la gestione di una soluzione di eCommerce.
Economia sommersa e lotta all’evasione fiscale
Il valore dell’economia sommersa in Italia si attesta sui 300 miliardi di euro, circa il 20% del Pil, con un evaso che si stima pari a 140 mld €/anno, numero che fa dell’Italia la nazione con la più alta propensione all’evasione tra i grandi paesi occidentali. L’innovazione digitale può giocare un ruolo centrale nella lotta all’evasione fiscale in diversi modi:
– costituendo un deterrente per chi volesse evadere (prevenzione);
– abbattendo la complessità e quindi i costi di gestione legati al pagamento delle tasse;
– rendendo più trasparenti le procedure, evidenziando quindi le situazioni di maggiore rischio (grandi evasori)
– facilitando la comprensione delle dinamiche da parte dei controller (a tutela degli onesti);
Intelligence e Data Mining, Fatturazione Elettronica, Conservazione Sostitutiva, Pagamenti elettronici sono esempi paradigmatici di possibili linee di intervento. Il contributo di linee di intervento singole potrebbe essere ulteriormente incrementato se, accanto a queste, si volessero/potessero sviluppare sistemi interoperabili, in grado di facilitare il dialogo tra le diverse banche dati, indispensabili per collegare tra loro i diversi punti di contatto dei soggetti con il sistema amministrativo pubblico e privato.
Spending Review
Nel complesso la Pa acquista circa 140 miliardi di euro all’anno in beni e servizi. Una componente importante dell’ammontare della spesa pubblica, da qualche mese oggetto di attenzioni nell’ambito degli sforzi orientati alla Spending Review. Gli obiettivi dichiarati nel Decreto Spending Review (e più in generale nei lavori della Commissione Giarda e del Commissario Bondi) sono di rivedere almeno un terzo di questa spesa e conseguire benefici stimati in circa 4 miliardi di euro nel 2012 e 11 miliardi di euro nel 2013 (il consolidamento dei 4 miliardi del 2012 a cui si aggiungono altri 7 miliardi nel 2013). Nel dibattito che fino a oggi ha caratterizzato le riflessioni sulla Spending Review si nota, tuttavia, un’attenzione limitata verso il ruolo che le tecnologie Ict possono svolgere su questo fronte e, in particolare, non si guarda con la giusta convinzione alle soluzioni di eProcurement (digitalizzazione dei processi di acquisto) che a oggi sono ancora sotto-utilizzati nella Pa italiana (5% contro il 20% di Uk).
L’eProcurement
Gli strumenti dell’eProcurement rappresentano l’insieme delle soluzioni tecnologiche, tra loro  complementari, in grado di supportare i buyer in tutte le fasi del processo di acquisto, da quelle pre-negoziali (ricerca di nuovi fornitori), fino a quelle di monitoraggio della spesa, per stimare più accuratamente i fabbisogni futuri.
L’edizione 2012 dell’Osservatorio Agenda Digitale è realizzata con il supporto di BravoSolution, Capgemini, Consorzio Cbi, Engineering, Gruppo Icbpi, Hp, Ibm, Intesa Sanpaolo, Italtel, Orsyp, Postecom e Telecom Italia.