Youmark

Mindshare: le agenzie media non devono fare creatività, ma fanno quella media e sono capaci di unire tutti i puntini. No a realtà ‘ghe pensi mi’, sì a team plurispecialistici, che collaborano. Il dato commodity? La differenza la fa sempre il fattore umano. Adaptive significa ascolto, velocità d’azione, serrati check point, per attuare la strategia con tattiche real time. Ma non è schizofrenia

Come al microfono di youmark racconta Stefano Spadini, deputy general manager Mindshare (non si pronuncia sui dati di chiusura di fine anno, anche perché le sorti della gara Wind ancora aperta, così come quella Iglo Findus, potrebbero cambiarne le cifre. Certo, comunque, che, considerando la composizione del portafoglio Mindshare, un successo sarà già performare meglio del mercato. Intanto si festeggia la conferma di Danone  e si annuncia per i primi mesi del 2014 l’esordio di una nuova ricerca sulle radio) interloquendo sul tema creatività media, che ha fatto da fulcro al terzo degli appuntamenti Purple Program.

Sintetizzando il tutto nel concetto ‘adaptive’. Il nuovo mantra di cui deve appropriarsi la comunicazione contemporanea.

Ossia, la capacità di adattarsi al nuovo consumer journey, dove la relazione tra consumatore, media, advertising e brand è sempre più fluida; di passare da un approccio integrato ai mezzi ad un approccio in cui i mezzi sono connessi tra loro, dove la chiave del successo non risiede nella mera moltiplicazione del messaggio ma nella capacità dei vari touchpoint di amplificare e approfondire il contenuto; di sviluppare continui learning, perchè mai come oggi è fondamentale per aziende e agenzie sapersi mettere in discussione; di passare da una strategia a 360° ad una a 365 giorni, in cui il dialogo con il consumatore è continuo e i kpi non sono qualcosa di statico ma sono in continua evoluzione; di sfruttare al massimo il potere delle partnership, perché in un contesto in cui tutti dichiarano di poter far tutto crediamo che la chiave del successo non stia nella capacità di improvvisarsi tuttologi, quanto nella capacità di saper meglio collaborare con i vari attori del mercato.

E per spiegare il senso di ‘adaptive’ sono state presentate 15 case history, ognuna esplicitando pragmaticamente qualcuna delle sue caratteristiche imprescindibili. Eccole:

Smarter Cities – IBM – Francia

One step to the stipple – Nike – Italia

The Smart Phone Line – Samsung – Nuova Zelanda

Why wait until it’s too late? – DELA – Olanda

A million reasons to believe in Thailand – Coca Cola – Thailandia

Scree-age Love Story – MyDSL – Filippine

Kleenex Catches Cold – Kleenex – Regno Unito

Adaptively Planned – Lufthansa – Austria

Adaptive Message – Mazda – Spagna

Par-KING – Smart – Germania

Facebook 1914 – Museè de la Grande Guerre – Francia

The Remote Control Tourist – Visit Melbourne – Australia

Dumb ways to die – Metro Trains – McCann Melbourne

Journey of Hope – KFC – Sudafrica

What Absolut sound like? – Absolut Vodka – Colombia