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Lo saprete tutti, Mark Zuckerberg va in paternità. Al di là dell’ammirazione per la scelta di prendersi due mesi di congedo per godersi il primogenito/a, in Marco Diotallevi, founder e creative director Plural | Conversation Agency, nasce l’interrogativo di come ciò potrebbe cambiare Facebook per renderlo più alla portata di bimbo. Leggetelo, è un istant article

Il creatore di Facebook va in paternità. Due mesi di congedo per godersi il primo figlio. Le azioni andranno a picco? No. Ma, soprattutto, cosa succederà quando diventerà padre? Avvicinerà o no suo figlio/a alla tecnologia?

Uno dei motivi per cui ‘Ti Connetto I Nonni’ piace è che aiuta persone che hanno paura di internet a non avere timore e ambientarsi in collaborazione con i nipoti. Ma non sono solo gli anziani ad aver paura di internet, ci sono, ad esempio, anche i genitori. Guardano il proprio figlio di appena un anno prendere immediata confidenza con i tablet e non sanno come giudicare la cosa. Così, magari non gli fanno aprire il profilo Facebook fino ai 16 anni, ma a 12 iniziano a fargli usare Instagram. E tutto questo perché pensano che Facebook sia più pericoloso.

Insomma, su internet non ci sono ancora regole di comportamento davvero condivise. E ciò produce disaffezione, paura, allontanamento. Niente da stupirci se basta che qualcuno applichi le regole base della cortesia e della gentilezza per diventare immediatamente un guru, vedi Gianni Morandi.

A riguardo Stefania Siani, Direttrice Creative Esecutiva di DLVBBDO, disse: “ha inteso utilizzare la sua pagina per creare una normalità condivisa. Pubblica foto di cose piccole (sgranare i piselli, portare fuori la pattumiera, cavare l’orto per la semina) ma indispensabili, con regolarità. Le sue immagini sono capaci di regalare serenità in un mondo che non ci convince né ci rassicura, regolato da fattori incontrollabili, dove tutto è in discussione. Quella che lui mette in scena non è la normalità grigia e piatta, ma una sintesi di buon senso e di pace, capace di ispirare un legame con un’altra generazione. La sua. In cui per vedersi col fidanzato bisognava farsi mandare dalla mamma a prendere il latte. Quella normalità ‘cristiana’ (lo dico in senso normativo) che un po’ ci conteneva. Quella che oggi rende Gianni Morandi l’uomo da un milione di like”.

Così mi è sorta una domanda: cosa farà Mark per rendere questo posto un po’ più confortevole per sua figlia/o? Prenderà lezioni da Morandi? Lavorerà con una super tata? E i nostri figli potranno vedere le foto che abbiamo pubblicato ieri notte? Caro Mark, auguri. Ne hai (e ne abbiamo) bisogno.

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