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L’Agcom ‘censura’ la app Swg, viola l’embargo sui sondaggi politico-elettorali

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo M. Cardani, ha svolto oggi un approfondimento relativo alla diffusione, attraverso un’applicazione accessibile da smartphone realizzata da Swg, di sondaggi politico-elettorali anche negli ultimi quindici giorni di campagna elettorale, periodo nel quale la legge ne impone il divieto di diffusione.
L’approfondimento si è reso necessario alla luce del rilievo assunto dall’iniziativa, largamente pubblicizzata dalla SWG dopo che gli uffici dell’Autorità, contattati via e-mail, avevano dato, in sede di prima valutazione, riscontro positivo a una sommaria richiesta di chiarimenti avanzata dalla società.
L’art. 8 , comma 1, della legge sulla par condicio stabilisce che nei quindici giorni che precedono la data delle votazioni è vietato non solo rendere pubblici, ma comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e  di voto.

Il Consiglio dell’Autorità ha ritenuto che l’applicazione realizzata da Swg, nei termini in cui viene pubblicizzata, rende accessibile – previo il pagamento di un prezzo contenuto – il risultato dei sondaggi ad un pubblico potenzialmente molto vasto, con inevitabili effetti di diffusione incontrollata dell’informazione. Questa circostanza configura quindi un’oggettiva violazione del divieto imposto dalla legge sulla par condicio.
L’Autorità ha comunicato le proprie valutazioni alla Swg, confermando, anche in relazione a questa ipotesi, il divieto di diffondere sondaggi dalla mezzanotte del prossimo venerdì 8 febbraio e fino alla conclusione delle operazioni di voto.