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La presenza online dei ceo delle più grandi società del mondo è quasi raddoppiata. Lo dice lo studio di Weber Shandwick

Nel 2012, il 66 % dei ceo delle 50 aziende più importanti al mondo (classifica di Fortune) risultava presente online rispetto al 36% del 2010, quando Weber Shandwick ha condotto per la prima volta una analisi sul coinvolgimento dei ceo in rete (Socialising Your CEO: From (Un)Social to Social).

La partecipazione in rete parte dalla homepage
Il picco di crescita dal 2010 al 2012 rilevato nella presenza in rete dei ceo è da attribuire ad un aumento della loro visibilità sui  siti web aziendali (dal 32% al 50%) e nei video corporate (dal 18% al 40%). Il 50% della visibilità dei ceo sui siti web aziendali il più delle volte è direttamente nelle homepage aziendali e nelle pagine ‘About Us’ (ad esempio con  messaggi, immagini o video) con una presenza più ampia del semplice nome del dirigente. L’utilizzo del  sito web aziendale per fornire maggiori informazioni riguardo il ceo è un primo passo nella socializzazione e in alcuni mercati rappresenta il principale veicolo.

Il video hotspot sociale per il ceo
Oggi più che mai i ceo utilizzano i video per parlare delle proprie aziende. Uno strumento poco usato nel 2010, quando  solo il 18 % del top management compariva in video. Oggi la percentuale è più che raddoppiata, raggiungendo il 40%. La crescita è equamente suddivisa tra apparizioni video su siti web e sui canali YouTube aziendali. Il video inoltre può essere  riadattato per corporate blog news o pagine web, consentendo all’azienda di ottenere un vantaggio ulteriore dall’utilizzo degli strumenti già esistenti.

Stabile la crescita del social networking
Nonostante dal 2010 si sia registrato un aumento della presenza dei top manager nei siti e video aziendali, l’uso dei social network è rimasto sostanzialmente stabile (dal 16% nel 2010 al 18% nel 2012).

Il livello di presenza in rete dei ceo varia in base al Paese.  Gli Usa detengono il primato sui colleghi del resto del mondo.
I ceo statunitensi superano in presenza online quelli europei e dell’area Asia-Pacifica, anche se gli europei dimostrano il maggior incremento di coinvolgimento online tra il 2010 e il 2012 (dal 12% al 67%). I ceo della zona Asia-Pacifica sono stati meno social nel 2012 di quanto non lo fossero stati nel 2010 e sono anche meno social di Stati Uniti ed Europa. I ceo statunitensi sono i più propensi ad essere presenti sui social network (40%), gli europei preferiscono comparire su YouTube (38%). Dallo studio nessun ceo dell’area Apac o dell’America Latina possiede un account aziendale su social network.

Profili Fake in aumento sui Social Network
Un aspetto che è emerso con frequenza rispetto al 2010 è l’abbondanza di account fake sui social network. Circa un terzo dei più importanti ceo comparivano sui social media con profili falsi. Weber Shandwick ha rilevato  account  che contenevano informazioni inesatte o false sul dirigente o la società, e in alcuni casi, account multipli per uno stesso ceo. Questo non significa che non avessero un account social autentico, ma spesso ne avevano diversi falsi creati a loro nome.

 

Guida al Social Ceo Engagement
Weber Shandwick ha quindi sviluppato una serie di suggerimenti per le aziende e il proprio top management per aiutarli a sviluppare una strategia di presenza sui social per migliorare lo storytelling online, entrare in contatto con i clienti e gli stakeholder e attirare i best talent, ma soprattutto essere pronti alla sempre più prossima convergenza tra digital, social e mobile.

Tra i principali suggerimenti:

Sviluppare una social strategy  e portare la conversazione sul canale online
I ceo comunicano attraverso la rete, che lo vogliano o meno. Non è necessario essere presente su tutti i mezzi, ma avere una presenza social gestita e strategica è certamente vantaggioso. Una social strategy veramente efficace dovrebbe integrarsi nei processi di comunicazione aziendale già in essere.

Iniziate poco a poco
La qualità dell’impegno è più importante della quantità dei social account.  Si può iniziare semplicemente con una pagina LinkedIn, un Twitter privato o una pagina Facebook.

Date all’azienda un volto umano
Un’immagine rende il ceo una figura più familiare e un  suo messaggio sulla home page ha il potenziale per diffondere comunicazioni istituzionali ad un pubblico più ampio. La presenza online del ceo rafforza più la credibilità della notorietà.

Puntare sul social listening
I ceo dovrebbero utilizzare i social media prima di tutto per ascoltare, guardare e raccogliere elementi di business intelligence. I social media sono un ottimo modo per acquisire conoscenza e dati in tempo reale su clienti, concorrenti, settore e altri stakeholder.

Continuare a utilizzare lo strumento video
 I video rappresentano un grande passo avanti nella presenza in rete dei ceo. Umanizzano i top manager e, a differenza della maggior parte delle comunicazioni tradizionali, permettono di mostrare emozioni. Il video è lo strumento ideale per riproporre le comunicazioni del ceo.

Monitorare la pagina di Wikipedia del ceo
I ceo compaiono su Wikipedia rispetto a qualsiasi altra piattaforma. Top manager e team di comunicazione dovrebbero essere a conoscenza di ciò che viene detto e, se ci sono informazioni fuorvianti o inesatte, seguire le linee guida per la richiesta di modifiche al contenuto da parte dei redattori di Wikipedia.

Attenzione ai numerosi account fake
Non è semplice distinguere un profilo falso da quello ufficiale.

 

 

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