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La fruizione di contenuti video online da qualsiasi device è diventata un’abitudine quotidiana per il 78% dei consumatori mondiali. L’industry incrementa i propri investimenti in video branded content. I risultati dell’indagine Aol State of Industry Video

La ricerca ha sondato a livello globale il comportamento dei consumatori e le aspettative del mercato in merito al trend della visualizzazione dei video.

“I risultati di questa ricerca sono un’ulteriore conferma alla direzione che la nostra azienda ha preso già da qualche anno, facendo del mobile video uno dei cardini della propria strategia”, dichiara nella nota Christina Lundari (nella foto), General Manager Aol Italia. “Il video permette di creare un’immediata connessione emotiva con il consumatore e trasmette al meglio i valori di marca. Elemento chiave è la qualità, in Aol crediamo che essere partner dei nostri clienti, nella distribuzione e nella produzione dei contenuti, mettendo a disposizione un team di produzione, sia fondamentale per il successo di una campagna di video advertising”.

In tutto il mondo, ogni giorno, il 78% dei consumatori guarda video online (su qualsiasi dispositivo). E il 66% dei consumatori ha dichiarato di avere intensificato questa abitudine nell’ultimo anno.

Il 77% dei consumatori ha sempre il proprio cellulare a portata di mano. Ogni anno il mobile guadagna terreno nei confronti del desktop come device preferito per la visualizzazione dei video. L’80% dei consumatori guarda i video sul proprio smartphone una volta alla settimana o più, rispetto a un 85% che li guarda da pc.

Il 47% degli inserzionisti e il 57% degli editori prevedono di aumentare gli investimenti in video mobile di almeno il 25% nel 2017. Ma ci sono ancora ostacoli che gli investitori stanno affrontando: i tempi di caricamento lunghi, per esempio, continuano a rappresentare una sfida. Un 34% degli inserzionisti sta ponderando gli investimenti video mobile proprio a causa di questo problema. Un altro 46%, invece, punta alla realizzazione di creatività più leggere in grado di caricarsi più velocemente e ridurre così i tempi di attesa.

Le aziende stanno allargando le loro strategie di distribuzione, adattandosi alle abitudini di navigazione degli utenti. Sempre più consumatori stanno scoprendo i video online attraverso la ricerca (57%), i feed dei social network (37%) e grazie a suggerimenti/raccomandazioni (30%). Senza contare i consumatori che scoprono nuovi video online direttamente sui siti degli editori (19%).

Ma la curva dell’attenzione dei consumatori continua a diminuire, soprattutto online. Anche se il consumo di video online è in aumento indipendentemente dalla lunghezza del video, è il formato breve a crescere più velocemente. Il 76% dei consumatori guarda video della durata di 1-5 minuti più di una volta a settimana.

Nel mondo gli inserzionisti stanno continuando a ridurre i budget destinati alla televisione a favore di investimenti video in ambito digitale. Degli inserzionisti che hanno spostato il budget pubblicitario dalla tv, il 70% si sta concentrando sul video digitale. E alcuni inserzionisti stanno scommettendo sul mobile, con il 63% che sta spostando gli investimenti proprio sul video mobile.

Il 55% degli inserzionisti prevede che sarà il branded video lo strumento pubblicitario che li aiuterà a generare il migliore roi nel 2017. Il 52% ritiene che saranno i video della durata di 1-5 minuti a contribuire in modo sostanzioso alle proprie revenue, mentre un 50% vede nei nuovi formati (360°, vr, ar) i contenuti video più redditizi. 66% di tutti i consumatori guarda contenuti live dallo smartphone. Crescono i consumatori che fruiscono di contenuti video per seguire notizie in tempo reale (60%), eventi musicali/concerti (49%) ed eventi sportivi (47%).

Un’altra tendenza in crescita è l’interesse verso la Realtà Virtuale (vr – Virtual Reality). Il 42% degli intervistati ha dichiarato di aver guardato un video vr almeno una volta. E il 32% dei consumatori che guarda i video in vr lo fa da smartphone.

 

La ricerca di AOL ha sondato anche il rapporto tra consumatori e la pubblicità legata ai contenuti video.

Per video di breve durata (1 minuto o meno), il 71% dei consumatori si aspetta che un pre-roll duri meno di 15 secondi. Un 7% accetterebbe un pre-roll di 30/60 secondi, quindi più lungo del video stesso.

Ma anche per video di una durata maggiore (oltre i 10 minuti), le aspettative della durata di un pre-roll si attestano sui 30 secondi (37% degli intervistati).

Se la pubblicità che interrompe la fruizione del video è divertente e in grado di intrattenere lo spettatore, viene benevolmente accettata dal 54% dei consumatori. Così come un 51% degli utenti gradisce lo “stacco” pubblicitario se promuove un prodotto o un servizio di loro interesse.

Molti gradirebbero anche un controllo sugli annunci trasmessi. Il 70% dei consumatori concorda sul fatto che ‘vorrebbero avere un certo controllo su quali annunci guardano’.

Tornando al tema del caricamento, il 61% dei consumatori perde interesse per un video dopo aver sperimentato due interruzioni dovute al buffering e l’81% lo abbandona dopo tre interruzioni di buffering.

Gli inserzionisti e gli editori hanno identificato due elementi che possono concorrere alla crescita del mercato del video:

  • il 47% degli inserzionisti e il 53% degli editori ritengono necessaria una “migliore qualità creativa”, come fattore di crescita della pubblicità video digitale;
  • il 46% degli inserzionisti e il 50% degli editori vedono nei “social media” l’elemento di punta per la crescita del video.

Dunque, ci sono ancora diversi ostacoli nel mercato del video digitale.

Questi quelli individuati dagli inserzionisti:

  • 22% – qualità dell’esperienza vissuta dal consumatore;
  • 19% – i costi associati alla produzione di contenuti video di qualità;
  • 18% – i volumi di traffico / l’audience.

Questi quelli degli editori:

  • 40% – i costi associati alla produzione di contenuti video di qualità;
  • 38% – troppe piattaforme a cui doversi adattare;
  • 31% – tecnologie dei player carenti.

 Inserzionisti (77%) ed editori (81%) prevedono di aumentare i propri investimenti in pubblicità video erogata in modalità programmatica. Gli inserzionisti puntano a destinare a questa modalità di acquisto il 41% dei loro budget.

Per l’80% degli editori la più grande opportunità del video programmatic è rappresentata dall’aver accesso a un più ampio bacino di investitori, e quindi a una maggiore domanda di inventory.

Ma gli inserzionisti e gli editori stanno ancora affrontando diverse sfide. Per gli inserzionisti riguardano:

l’integrazione delle piattaforme programmatiche in processi e sistemi esistenti (57%) e la sicurezza e la qualità dell’inventory acquistata (54%). Per quanto riguarda gli editori le aree di maggiore attenzione sono la brand safety (45%), la mancanza di processi e sistemi consolidati (44%) e la percezione di perdere il contatto diretto con gli acquirenti (42%).

Il 50% degli inserzionisti vede nei nuovi formati video il principale fattore di crescita dei propri ricavi nel 2017. Questi includono i video 360°, i video verticali, VR, AR e Outstream.

In particolare inserzionisti ed editori mettono in pole position, per l’anno in corso, i video 360° (58%) seguiti dai video VR (40%).

 

Il 40% degli inserzionisti dichiara di investire in branded video e intende continuare su questa strada. Gli investimenti si concentreranno su: branded content video (55%); video della durata di 1-5 minuti (52%); nuovi formati, tra cui video 360°, Virtual Reality, Augmented Reality (50%). Tuttavia, l’attenzione si concentra anche sui metodi di misurazione e sulla qualità e sulla qualità dei contenuti legati al branded video. Il 42% degli inserzionisti cita la qualità dei contenuti tra le principali sfide del branded content. Altro elemento molto importante per gli inserzionisti – il 41% degli intervistati – sono i costi di produzione.