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Istat, nel secondo trimestre il Pil flette dello 0,8%. Consumi delle famiglie a -0,6

Stando ai dati Istat, nel secondo trimestre 2012 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre del 2011. La stima preliminare diffusa il 7 agosto 2012 scorso aveva misurato una diminuzione congiunturale dello 0,7% e una diminuzione tendenziale del 2,5%.
Il secondo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2011. La variazione acquisita per il 2012 è pari a -2,1%.
Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna sono diminuiti in misura significativa, con cali dello 0,7% dei consumi finali nazionali e del 2,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni hanno subito una flessione dello 0,4% e le esportazioni sono aumentate dello 0,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto un punto percentuale alla crescita del PIL (-0,6 i consumi delle famiglie e -0,4 gli investimenti fissi lordi), mentre il contributo della domanda estera netta è stato positivo per 0,2 punti percentuali.
Tutti e tre i grandi comparti di attività economica registrano una diminuzione congiunturale del valore aggiunto: -1,9% per l’agricoltura, -1,6% per l’industria e -0,5% per i servizi. In termini tendenziali, il valore aggiunto è aumentato dello 0,9% nell’agricoltura, mentre è diminuito del 6,0% nell’industria in senso stretto, del 6,5% nelle costruzioni e dell’1,1% nel complesso dei servizi.
[pdf]Conti economici trimestrali – Testo integrale