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In occasione della realizzazione dell’ultimo lavoro per Mazda Europe, avvenuto con assegnazione diretta, senza l’intervento dell’agenzia creativa, ecco perché Amarena Pictures ha scelto di essere service totalmente dedicato alla qualità della regia. In quanto a IF! 2017, titoliamo tempo-budget-qualità, o il cimento dell’armonia e dell’inventione? E poi W Air3

Ne parliamo con Giovanni Caloro (nella foto a sinistra) e Alessandro Merletti De Palo (nella foto sotto), Amarena Pictures.

Partiamo da questo vostro ultimo lavoro per Mazda Europe. Innovativo perché?

G: “Innanzitutto l’agenzia: stavolta non c’era, il brief è arrivato direttamente da Mazda Europe, noi abbiamo scritto un trattamento che fosse realizzabile con il budget indicato. Poi è la nostra formula, una casa di produzione all’inglese con i registi produttori che garantiscono un occhio dedicato alla qualità altrimenti ci perdono a livello di liberi professionisti. In realtà, lo ribadiamo, la formula non è quella di una cdp con due registi interni ma quella di un service totalmente dedicato alla qualità della regia”.

A: “Poi due registi che vanno d’accordo.. Anche se di directors duo la pubblicità italiana ne ha già visti, come del resto il cinema, pensioamo ai Taviani”.

Schermata 2016-10-23 alle 14.43.20G: “Stilisticamente abbiamo evitato l’idea della macchina sportiva che corre e sgomma, girando a 100fps, e l’abbiamo fatta andare lenta perché i ricordi con quell’auto siano indimenticabili. Perché il tempo di Roma non è quello frenetico di New York, Londra o Milano”.

A: “C’è da un po’ eh? L’innovazione non sta certo in quello, anche auto in slomo si son già viste. L’innovazione sta nell’unire l’emotivo-umano, Roma, la dolce vita, il viaggio di uno scrittore, un’auto sportiva, dinamica, elegante. E lo slomo. Perché lo slomo a 50, 100 e più ora piace, non c’è niente da fare. Ma dietro il fatto che al pubblico lo slomo piaccia c’è una questione cognitiva: i momenti più importanti della nostra vita è come se fossero girati dai nostri occhi e nei nostri ricordi a 100fps. Quando qualcosa è importante, come il soffiare le candeline il giorno del tuo compleanno, o vincere una gara (A. ride!), o che so, baciare una ragazza che ti piace per la prima volta (come nello spot Lacoste durante la directors battle ad IF!), abbiamo l’impressione che tutto diventi più lento e dilatato. Le nostre emozioni a volte si riconoscono proprio in stratagemmi tecnici ed estetici”.

G: “Del resto il video è tendenzialmente un visual, anche se ha sempre il tocco ‘human feel’ tipico di Amarena Pictures”.

Mazda ha quindi deciso di realizzare un video ad hoc solo per la Festa del Cinema di Roma?

A: “No, Monica, Roma e la sua Festa sono molto importanti, anche se noi ‘italians’ a volte ci diamo poco credito pensando che tanto c’è Venezia. Roma è un luogo eterno e ricco di scene storiche per il cinema e Mazda lo sa bene”.

G: “Sono sponsor della Festa del Cinema da quattro anni”!

A: “Per questo ci hanno chiesto che il video in cui si vede l’Auditorium, la loro auto e un protagonista che come ruolo ha quello dello sceneggiatore fossero il contesto per il primo video prodotto pubblicato in assoluto, a livello mondiale, di Mazda per la MX-5 RF. Quello che abbiamo detto ad IF vale: l’Italia è un luogo ‘mito’ per tutto il mondo, la sua bellezza – e i nostri artisti – sono intramontabili come la sua storia, solo uno sguardo provinciale chiuso in guadagni locali rimane nell’idea di ‘Italietta’. Vanno recuperati i nostri punti forti tradizionali, così come Mazda si è ispirata al Jinba Ittai”.

Jinba Ittai?

A: “Sì, è il concept Mazda uomo-cavallo-unico-corpo. I ricordi e le emozioni nel video si mischiano nel corpo che agisce, che guida, così come Mazda vuole trasmettere nell’unione ‘corporea’ tra cavallo e cavaliere”.

Amarena Pictures nel mercato è posizionata su budget intermedi, come mai un lancio mondiale video di un’auto ha scelto voi? Meraviglie della videoera?

G: “Il nostro posizionamento è rimasto lo stesso, è solo una questione di sapere cosa fare e come, dove investire risorse e dove ottimizzare, per offrire il prodotto migliore possibile al cliente, ma non ultimo anche a me e Alessandro, che siamo sempre e comunque i registi del video e se facciamo errori li paghiamo due volte. Indipendentemente dai mezzi abbiamo lavorato con cura, il montaggio è stato approvato poche ore dopo il primo edit, la qualità è da worldwide”.

A: “Possiamo solo lavorare con umiltà da artigiani e attenzione da artisti”.

G: “hai visto il film, vero? Ne siamo molto fieri”.

Abbiamo parlato di nuovi modi di produrre. A microfoni (si fa per dire) spenti, il più onestamente possibile, a che punto siamo in Italia, certe nuove visioni passano o si arenano nei meandri del ‘non pestiamo i piedi a nessuno’?

G: “Credo che alcune visioni si affermino in ogni caso, si può solo scegliere se restare al passo coi tempi, evolvendosi, o estinguersi”.

A: “Dai, ce lo siamo detti, a microfoni spenti e accesi: il principio da cui si parte è quello della convenienza, della sopravvivenza e della praticità. Ti arriva un possibile lavoro, business is business, che problema c’è? A quel punto noi registi non dovremmo lavorare con le agenzie e le produzioni che si fanno le cose piccole in casa con un filmmakerino interno. Non avrebbe alcun senso. Come in natura, nel mercato la selezione naturale ti adatta, e nella videoera nuove forme, nuovi colori, nuove sfumature si faranno strada. Poi ovvio, adattarsi significa mantenere la propria identità e non ‘prendere tutto’, io per esempio da regista se dovessi fare qualcosa di statico scalpiterei come il cavallo di un Samurai.

La videoera sarà molto colorata e, come detto ad IF!, non ci pesteremo i piedi se giochiamo la partita dandoci dei ruoli adatti alla nostra identità. Quando combaci con quello che sei, sei felice, anche se guadagni un po’ meno. Così facendo potremmo far brillare le capacità italiane invece di collegare alla competizione e alla supremazia l’idea di qualità, concetti assolutamente lontani. Immaginati se avessero forzato Klimt a fare un Dalì, dai, non avrebbe senso. Siamo nel mondo della creatività, ogni progetto è unico. La monocultura è sterile”.

Qual è il vostro giudizio su IF! Quanto servono momenti così di incontro e dibattito al nostro mercato, comprendendo a 360 la sfera degli attori che vi operano?

G: “Questi momenti sono fondamentali, purché si mettano da parte i piccoli egoismi e si faccia sistema. Non tutti sono pronti a rinunciare ad una parte del proprio mercato per favorirne lo sviluppo e la sopravvivenza”.

A: “IF! è bellissimo. Il Parenti è intimo ma multidimensionale, tradizionale ma con zone di grande eleganza, molto italiano, milanese nel senso più bello, molto ravvicinante. IF! e il Parenti potrebbero essere il cuore della videoera italiana”.

E in merito ad Air3, una nuova associazione di registi serviva, cosa vi aspettate realizzi?

G: “Sicuramente dà risposta ad alcuni problemi che avevo notato in questi anni, siamo un’associazione giovanissima ma con le idee chiare; il clima che si respira all’interno è fantastico,abbiamo fatto la claque a Mucig e Maki durante la Director’s Battle con Marco Gentile, festeggiato la vittoria di Mucig, e poi festeggiato doppiamente l’iscrizione di Gentile nelle nostre fila. Beh, non sarebbe male realizzare un piccolo shift culturale: gli stranieri percepiscono noi italiani come grandi creativi, artisti, amanti del bello e del buono nella vita, mentre noi italiani continuiamo ad essere esterofili”.

A: “Dai è un cenacolo, i registi non sono spocchiosi come si vocifera, Nencini come presidente è adorabile. Siamo proprio una bella Guild”!

Tornando a voi, prossimi progetti in divenire?

G: “Stiamo provando l’ebbrezza della diversificazione, quindi non solo spot e branded content, ma stiamo scrivendo un format tv ed un progetto fictional, ma non possiamo dire di più. Allenarsi su diversi fronti forma una mente e un occhio non sterili, come diceva Ale. Poi noi una cifra ce l’abbiamo però, ci piace l’umano, se vedi anche un nostro vecchio Bulgari, nel quale la presenza umana non c’è, l’umano si sente. Quindi un tocco di ‘human feel’ sicuramente sarà presente anche nel prossimo lavoro”.

A: “Stavamo cercando di fare un incantesimo per far andare gli altri in slow motion e noi invece normale, giusto per avere un po’ di tempo libero in più e respirare, ma stando al film per Mazda l’incantesimo c’è venuto al contrario”.

Siamo a ottobre 2017. una nuova edizione di IF!. Che titolo vi augurerete abbia la prossima tavola rotonda dedicata alle videoproduzioni?

G: “Mi piacerebbe parlare dell’equazione tempo/budget/qualità”.

A: “Il cimento dell’armonia e dell’inventione” .

Credits video lancio mondiale della MX-5 RF Mazda
Cliente Mazda Motor Europe
Casa di Produzione Amarena Pictures
Regia Alessandro Merletti De Palo e Giovanni Caloro
Fotografia Michele Brandstetter De Bellesini
Color Grading Ludovico Bettarello