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Igersitalia rilascia il Codice Etico per i Digital Content Creator. Prevista anche la costituzione di un elenco nazionale dei professionisti del settore e la redazione di un disegno di legge da presentare in Parlamento

Un insieme di norme generali di comportamento ma anche di rapporti con la committenza, al fine di riconoscere il giusto valore alla propria professionalità e tutelare chi richiede e paga una consulenza di qualità in ambito digitale. Questo il cuore”del Codice Etico per i Digital Content Creator redatto da Igersitalia (Associazione nazionale che riconosce, rappresenta e tutela gli appassionati e i professionisti specializzati nella produzione di contenuti digitali) e pubblicato in questi giorni sul sito instagramersitalia.it.

Il documento, voluto dal Comitato Scientifico costituitosi due mesi fa, nasce dalla volontà di fare chiarezza in un settore come quello della comunicazione digitale, caratterizzato da una parte da una crescita esponenziale registrata negli ultimi anni – in termini di mercato, investimenti, player, nuove professioni – e dall’altra da una assenza, fino a oggi, di un quadro normativo o di linee di indirizzo generale. (a proposito di influencer, l’intervento di Gianluca De Cristoforo da noi pubblicato un mese fa).

“Il codice trova applicazione pratica nelle Guideline, il documento allegato che ne costituisce parte integrante”, spiega nella nota Ilaria Barbotti, presidente di Igersitalia, “ma stiamo lavorando alla realizzazione anche di altri strumenti che consentano di rendere operativo quanto condiviso, come ad esempio la costituzione, entro l’anno, di un elenco nazionale al quale i Content Creator, professionisti o aspiranti tali, potranno iscriversi dopo aver aderito a Igersitalia e completato un percorso formativo abilitante. E poi la redazione di un disegno di legge da presentare in Parlamento con l’obiettivo di dare al settore un sistema di regole condivise e universalmente riconosciute”.

L’iscrizione all’elenco nazionale costituirà per gli iscritti una forma di certificazione di professionalità nei confronti di agenzie e brand che ricercano sul mercato un certo tipo di competenze ed esperienze. “Nel frattempo invitiamo tutti i Content Creator a operare secondo le semplici regole condivise nel Codice per evitare di incorrere in problemi con l’antitrust o di restare esclusi dalle selezioni di brand e agenzie, sempre più sensibili al tema della trasparenza nella comunicazione”, aggiunge Francesco Montefusco, tra i primi promotori del Codice Etico all’interno dell’associazione.

Secondo i primi punti del codice, infatti, nell’espletamento di incarichi professionali il Digital Content Creator (Dcc) rende esplicita e chiara la natura promozionale dei contenuti pubblicati attraverso i propri canali utilizzando diciture condivise, eventualmente rielaborandole e contestualizzandole a seconda dell’iniziativa a cui prende parte – contenuto realizzato in collaborazione con, sponsored by – oppure tramite l’inserimento di hashtag quali #ad e #sponsored. Una indicazione improntata alla trasparenza e che rende chiara fin da subito la natura ‘consulenziale’ del Dcc, figura che ‘assume carattere professionale nel momento in cui è regolamentata da un contratto/accordo e ha come contropartita un compenso economico’ (punto primo del Codice).

Serietà, riservatezza, coerenza, rispetto della privacy, dell’immagine della committenza e della professionalità dei colleghi; contratti/accordi di collaborazione, realizzazione di mediakit professionale; copertura assicurativa e certificazioni; divieto di compravendita follower, gestione dei contenuti pubblicati in adempimento agli impegni contrattuali, compensi; questi solo alcuni dei temi trattati che vanno a completare il quadro di riferimento espresso nel Codice e che trovano applicazione pratica nelle Guideline.

Un percorso che intende fornire principi generali e modelli di riferimento a tutti coloro – fotografi, instagramer, videomaker, blogger – che con i propri contenuti e attraverso i propri canali web e social promuovono prodotti, servizi, destinazioni turistiche.

Il Codice

Il Comitato Scientifico
Il nuovo organo consultivo, voluto da Igersitalia e insediato il 5 aprile scorso, è composto da personalità provenienti dal mondo scientifico (avvocati e accademici) e dal settore della comunicazione digitale (influencer e agenzie) oltre che dal Consiglio Direttivo dell’associazione. Tra i membri figurano Mirko Pallera, Luca Della Dora, Giovanni Boccia Artieri, Vatenee Suvimol, Marco Massarotto, Giulia Mentore, Francesca Marchelli, Giuliano Ambrosio, Marianna Lovagnini, Claudio Rascio, Alessandro Ghioni, Nicola Carmignani, Nicola Pasianot, Gianpiero Riva, Ilaria Barbotti, Antonio Ficai, Orazio Spoto, Francesco Montefusco, Raffaele Monaco, Alessandra Polo. Il Comitato Scientifico nasce con l’obiettivo di riconoscere le nuove professionalità emergenti e contribuire alla crescita del livello qualitativo del settore digitale, attraverso il monitoraggio delle evoluzioni del mercato, la codifica degli standard del settore condivisi da tutte le parti interessate alla sua evoluzione, l’individuazione degli strumenti tecnico-giuridici idonei a garantire il più alto livello qualitativo per gli operatori del mercato.