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Hasselblad Masters Awards, tra i 10 vincitori anche l’italiano Giorgio Cravero

Hasselblad ha annunciato i 10 vincitori del Masters Award 2016, competizione fotografica a livello mondiale. I vincitori, sono stati selezionati tramite la combinazione di un voto pubblico e di una giuria di professionisti che comprende fotografi e esperti dell’immagine.

Per la prima volta nella storia degli Hasselblad Masters Awards, ogni fotografo vincitore, non solo ottiene il titolo di ‘Master’ ma riceve anche una nuova fotocamera Hasselblad medio formato.

I vincitori riceveranno i loro premi, fotocamera e trofei durante una cerimonia speciale che si terrà a Photokina 2016, a settembre a Colonia.

I vincitori:

  • Swee Oh (USA) Architecture
  • Roy Rossovich (Sweden) Fashion/Beauty
  • Katerina Belkina (Germany) Fine art
  • 
Lars Van De Goor (Netherlands) Landscape
  • Natalia Evelyn Bencicova (Slovakia) Portrait
  • Giorgio Cravero (Italy) Product (sua l’immagine in apertura)
  • 
Jake Reeder (Australia) Project//21
  • Ali Rajabi (Iran) Street/Urban
  • 
John Paul Evans (UK) Wedding
  • 
David Peskens (Netherlands) Wildlife

 

 

Saranno incaricati di creare una nuova serie di immagini che esplorino il tema ‘Inspire’ (che coincide con i 75° anniversario Hasselblad) per la prossima edizione dell’Hasselblad Masters Commemorative book.

Chi è Giorgio Cravero
E’ nato nel 1975 a Torino, dove vive e lavora. Laureato in Comunicazione visiva all’Istituto Europeo di Design, inizia la sua carriera occupandosi di fotografia d’architettura e still life.
Muovendosi tra la fotografia tradizionale, digitale e le nuove tecnologie, spesso combina diverse tecniche per enfatizzare e comunicare il suo modo di percepire gli oggetti e lo spazio, utilizzando la luce per descriverne forma e materiali. Nel 2012, dopo averne fatto parte come socio per due anni, acquisisce interamente Studio Blu, uno tra gli studi di still life più antichi e prestigiosi, affiancando alla storia ed alla tradizione di professionalità e qualità, l’esplorazione delle nuove tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione. Dedicandosi alla produzione video oltre che fotografica crea un team di collaboratori in grado di fornire un unico linguaggio visivo declinabile sui diversi mezzi di comunicazione e, soprattutto, rinnova interamente lo studio, dando vita ad una struttura capace di seguire i lavori sotto ogni punto di vista, dalla creatività alla produzione e postproduzione degli stessi, concentrandosi maggiormente sul Beverages e Food.

Statement
Gli uomini sono il veleno della terra. Dietro questo lavoro c’è una narrazione di quello che siamo e della nostra arroganza quando pensiamo di contare davvero qualcosa. La natura ci sopravvive: in quei frutti e in quegli ortaggi tossici, dove il colore scivola via, c’è la parte superiore che mantiene saldamente la tinta della vita. Pensiamo davvero di poter fare la differenza, pensiamo davvero, nell’epoca della tecnica, di poter dettare la legge dell’uomo fino a sovrastare la legge della natura? La natura ci sconfigge in silenzio o, comunque, starà qui più a lungo di noi, malmessa ma ci sarà; ci ammaliamo e moriamo per far posto ad altri uomini e garantire la prosecuzione della specie, alla natura, del nostro dolore o delle nostre logiche di profitto, non interessa un tubo. Quel radicchio annerito, quelle carote sospese, sono l’immagine evidente che, d’accordo, ci serviva un coltello per lacerare le carni delle nostre prede e quindi siamo esseri tecnici per sopravvivenza, ma, la terra ci aveva imposto anche l’umiltà e noi, di risposta, ci siamo vestiti di tracotanza. Nessuno potrà sfuggire al contrappasso per quella tracotanza, ce lo dicono gli antichi greci che sono un popolo di grandezza inenarrabile se non altro per aver, primi fra tutti, avuto coscienza della mortalità e della sofferenza e per averci scritto sopra la più grande produzione letteraria di tutti i tempi. Ecco, in quel cavolo tristemente abbandonato al suo destino, c’è tutto il senso tragico della nostra pochezza e della nostra corta memoria perché noi dovevamo stare lì, vicini e fedeli alla terra, dovevamo essere humili.

 

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