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Elezioni 2013, le regole Assirm per l’uso corretto dei sondaggi

Uno, non confondere le stime dei sondaggi post elettorali con quelle che emergono dai sondaggi pre elettorali; due, non decontestualizzare mai il sondaggio pre elettorale dal preciso momento in cui è stato realizzato; tre, sì al confronto tra diversi sondaggi pre elettorali; quattro, saper distinguere il dato puntuale di un sondaggio rispetto alle previsioni di un istituto sul possibile esito delle elezioni; cinque, ricordarsi che gli orientamenti di voto possono spostarsi per effetto e le azioni della politica durante la campagna elettorale, e determinare i cambiamenti rispetto ai risultati dei sondaggi.

 Queste alcune delle regole presentate oggi da Assirm, associazione tra istituti di ricerca di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, in occasione del convegno ‘Politiche 2013 – Sondaggi e Ricerche: strumenti, tendenze e nuove tecnologie’ tenutosi oggi a Milano.

Per il corretto utilizzo dei sondaggi politici, l’Associazione ha ricordato altri cinque punti. La previsione del risultato finale può essere alterata da un elevato tasso di rifiuto delle interviste in fase pre elettorale; la stima del risultato finale può risultare imprecisa per effetto della reale affluenza alle urne; tutti i sondaggi contengono, inoltre, un errore statistico che è tanto più elevato, quanto più è esiguo il campione; non bisogna dimenticare che le stime di voto vengono calcolate attraverso metodi di ponderazione dei dati raccolti, ovvero applicando dei correttivi che si basano, prevalentemente, sul comportamento di voto passato.

Non bisogna sottovalutare, infine, le difficoltà che stanno alla base della realizzazione di un sondaggio politico soprattutto alla luce delle novità recenti come, ad esempio, le nuove liste, da quella di Mario Monti a quella di Beppe Grillo, e la scomposizione della sinistra. Il contesto socioeconomico e politico in corso offrono inoltre la possibilità di verificare nuove tecniche di ricerca. Il rapporto con l’intervistato è reso difficile dall’incertezza generata dalla crisi economica e da quella, in parte interconnessa, politica. Le tecniche di ricerca, pertanto, sono legate non solo all’innovazione tecnologica ma alla necessità di garantire un rapporto proficuo con i rispondenti da un lato e minimizzare la fuga dalle interviste dall’altro.