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E’ l’ora dei Millennials, sesto continente del mercato del lusso. Dall’analisi di Altagamma

Presentati oggi a Milano, nel corso del convegno ‘Altagamma Consumer and Retail Insight’, la terza edizione del True Luxury Global Consumer Insight condotto con Boston Consulting Group e l’Altagamma Retail Evolution condotto con Exane BNP Paribas giunto alla sua terza edizione.

L’indagine True Luxury Global Consumer Insight quest’anno ha alzato ulteriormente l’asticella qualitativa degli intervistati, analizzando in 11 mercati geografici più di 10.000 consumatori con spesa media annuale maggiore di € 21.000, e 40.000 per il top 30% di consumatori. Nel complesso i consumatori di alta gamma nel mondo sono stati nel 2015 400 milioni e hanno speso € 845mld, considerando anche i prodotti unbranded, ed escludendo automobili e yachts.

Il numero di consumatori totali è previsto crescere fino a 480 milioni nel 2022, quando arriveranno a spendere € 1.135mld. L’analisi successiva consente di analizzare i comportamenti di 16 milioni di consumatori al vertice della piramide che hanno speso nel 2015 una somma aggregata pari a € 245mld, pari al 29% del totale. Il 4% dei consumatori del lusso è quindi responsabile del 29% dei consumi totali.

Tra le evidenze dell’edizione 2016:

  • Per 2 consumatori su 3 il lusso è definito da valori intrinseci (al brand e ai prodotti): in particolare cresce l’importanza dell’esclusività del brand (circa il 73% si dice pronto a non comprare più un brand che ha perso di esclusività) e della sostenibilità (fattore determinante per il 17% degli intervistati, trainati dalle generazioni più giovani). Circa il 28% dei brand è percepito a rischio di perdita di esclusività.
  • I Millennials (età 18-34) sono il presente e soprattutto il futuro del mercato: consumatori globali, altamente digitalizzati, ottimisti, propensi alla raccomandazione e allo scambio di prodotti, sensibili alla sostenibilità e in questo poco inclini a semplici operazioni di facciata dei brand.
  • Circa il 28% dei consumatori (Baby Boomers su tutti) è saturo di prodotti di lusso personale e alimenta i fenomeni dello swapping (lo scambio, tramite web, di prodotti, soprattutto per i Millennials) e del passaggio dall’acquisto di prodotti alla ricerca di esperienze (soprattutto viaggi).
  • Più del 50% dei consumatori visitano i negozi dei brand preferiti almeno una volta al mese, ma questi devono far fronte sempre più alla richiesta di novità, sia di prodotti sia di nuove forme esperienziali, dai contenuti artistici all’integrazione digitale.
  • Milano guadagna posizioni come destinazione preferita per i consumatori del lusso, attestandosi al 4° posto nel 2015, alle spalle di Parigi, New York e Londra, ma risultando alla terza posizione in classifica tra le città che si intendono visitare nel 2016 per ragioni legate allo shopping di lusso.
  • Per quanto riguarda i profili dei consumatori, il 50% degli acquisti è effettuato dai primi 3 segmenti: Absolute Luxurer (top spender, connoisseur raffinati ed eleganti, contano per il 24% dei consumi totali), Megacitier (metropolitani globalizzati, trendy, 17% del totale), Experiencer (amanti delle esperienze di viaggi, hotel e gourmet food, 12% del totale). In crescita i Social Wearer (attenti alla sostenibilità sociale ed ambientale, 8% del totale ma cresciuti del 26% rispetto al 2014).

    L’Altagamma Retail Evolution indaga l’evoluzione e le prospettive delle strategie retail delle imprese lusso considerando più di 16.000 punti vendita.  Tra le evidenze emerge che i brand del lusso si sono trasformati progressivamente in retailer: dal 2004 al 2014 il 73% delle vendite è avvenuta in punti vendita monomarca. Tuttavia l’espansione retail non sarà più nel futuro un driver significativo di crescita per i brand più affermati: la crescita dei punti vendita, già negli ultimi due anni, è stata trainata da nuovi brand sul mercato. Nel frattempo gli spazi off-price stanno crescendo ad un ritmo più elevato di quelli full price.